Mondiali: Spagna che sofferenza, ma basta una carambola di Costa

Gli spagnoli ringraziano Costa per il gol della vittoria sull'Iran.
Gli spagnoli ringraziano Costa per il gol della vittoria sull'Iran. (ANSA)

ROMA. – Fernando Hierro e Andres Iniesta, in conferenza stampa, lo avevano detto che, contro l’Iran, non sarebbe stato facile. E avevano ragione, da uomini esperti di calcio, a temere il trappolone ideato e messo a punto da un’altra vecchia volpe come Carlos Queiroz, il portoghese che per anni è stato vice di sir Alex Ferguson al Manchester United.

La Spagna ha vinto, alla fine, com’era logico presupporre, ma quanta fatica per superare il muro di una delle Nazionali più forti del continente asiatico. C’è voluta anche tanta fortuna per confezionare l’unico gol, sommata a una dose massiccia di casualità: Diego Costa riceve da Iniesta in area, vince un rimpallo con Rezaeian, a pochi metri dalla porta, e beffa Beiranvand, firmando l’1-0. Tanto è controverso l’episodio decisivo del match che, in un primo momento, sembra autogol e solo successivamente si capisce che è stato l’ispano-brasiliano a firmare l’1-0, quasi senza accorgersene.

Nel primo tempo la Spagna va a sbattere su un muro: gli iraniani si difendono a ranghi compatti contro un avversario che, spesso e volentieri, agisce a pieno organico. E’ un 10 contro 10 senza esclusione di colpi, nella trequarti dell’Iran: solo i portieri sono esclusi. Hierro aveva scelto inizialmente Lucas Vazquez, per cercare profondità su una fascia e dar modo a Carvajal di non spingersi troppo.

La Spagna cuce, palla a terra, con Iniesta, Isco e David Silva, assi indiscussi col pallone tra i piedi ma, dalle maglie della difesa avversaria, non passa nemmeno un ago, figurarsi una sfera di cuoio. Serve un episodio e la Spagna ci prova su punizione, ma c’è anche il portiere Beiranvand a fare buona guardia.

Nella ripresa la Spagna riparte a testa bassa e spinge a tutta. Al 5′ Beiranvand respinge su Busquets e si ripete su Vazquez che, però, commette fallo. E all’8′ Ansarifard manda sull’esterno della rete, dando l’impressione del gol. Passano altri 9′ ed Ezatollahi di testa insacca l’1-1: i tifosi iraniani impazziscono di gioia, ma l’arbitro Cunha Soca ferma tutto e chiama la Var, annullando poi per una posizione di fuorigioco dello stesso autore del gol, sul quale il pallone carambola diabolicamente e maldestramente mentre si trova in posizione irregolare.

E’ una questione di centimetri, ma tanto basta a privare l’Iran di un risultato storico. Che la Spagna condurrà in porto, pur soffrendo e rischiando ancora. Gli spagnoli esultano salgono in vetta al girone con il Portogallo, mentre le tifose iraniane – di donne che fanno il tifo per la squadra asiatica nella Kazan arena ce ne sono davvero tante sulle tribune – si consolano, esponendo uno striscione con la scritta: “Lascia che le donne iraniane entrino nei loro stadi”. Un messaggio eloquente contro il divieto alle esponenti del gentil sesso di frequentare gli stadi. Togliere il veto sarebbe la più bella vittoria.