Bottura: “In cucina l’Italia vince i mondiali”

Massimo Bottura sulla soglia della sua Osteria Francescana a Modena.
Massimo Bottura sulla soglia della sua Osteria Francescana a Modena.

ROMA. – Torna re della cucina mondiale Massimo Bottura con la sua squadra dell’Osteria Francescana a Modena, premiato a Bilbao come numero uno al mondo tra i World’s 50 Best Restaurants da una schiera di mille giudici internazionali. E anche se indossa uno smoking, sia pure stemperato da calzature sneakers e una rosa rosa al taschino, parla di rivoluzione, di orgoglio, e di festa collettiva.

”Modena preparati per la festa, insieme siamo tornati, insieme siamo la rivoluzione” scrive sui social Bottura, omaggiando tutta la squadra del locale di Via Stella, indirizzo evocativo dell’Osteria Francescana. Per il ritorno sul podio non c’è il tricolore indossato a mo’ di pashmina due anni fa, quando Bottura toccò per la prima volta la vetta del mondo nell’edizione 2016 dello stesso premio, il cosiddetto Oscar dei cuochi, ”ma il tricolore lo porto sempre con me – ha detto all’ANSA lo chef modenese – e questo è un premio importante non solo per me e la mia squadra, ma per l’Italia e il made in Italy.

E’ in cucina che vinciamo il nostro mondiale. Un successo che muove un turismo d’eccellenza – ha sottolineato – non solo con la qualità del cibo ma con la qualità delle idee. Siamo gli ambasciatori dei contadini, dei casari, dei pescatori, della bellezza delle città d’arte e formiamo i giovani che poi saranno gli ambasciatori dell’Italia nel mondo”, ha rimarcato con orgoglio.

Il complimento più bello? quello di Enrico Crippa, al 16/mo posto col Piazza Duomo di Alba (Cuneo): ”abbiamo tifato tutti per te – mi ha detto – perché sappiamo che parli del lavoro e dell’impegno di tutti i cuochi. Col primo premio a Bottura, vinciamo tutti”.

”Nel messaggio che ho lanciato ai miei colleghi durante la premiazione – ha ricordato il numero uno al mondo, oggi celebrato al museo di arte contemporanea Guggenheim Museum Bilbao – ho detto che stiamo facendo la rivoluzione. E questo perché ora sappiamo condividere successi e impegno etico. E’ grazie all’impegno di tutti gli chef che sta crescendo il progetto di Refettorio, un successo che non è solo della mia squadra, ma della comunità”.

(di Alessandra Moneti/ANSA)