Riforme: presentata Pdl per referendum sul presidenzialismo

Il costituzionalista Giovanni Gazzetta con il gruppo che ha consegnato la richiesta di riforma.
Il costituzionalista Giovanni Gazzetta con il gruppo che ha consegnato la richiesta di riforma.

ROMA. – Da anni se ne parla, senza concludere nulla, ora però il fantasma del presidenzialismo – convitato di pietra di tutti i tavoli di riforma degli ultimi anni – inizia a prendere corpo, con la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare depositata in Cassazione dal comitato ‘Nuova Repubblica’, guidato dal costituzionalista Giovanni Guzzetta che ha raccolto uno schieramento che pesca in modo trasversale tra politici, imprenditori e società civile.

“Raccoglieremo migliaia e migliaia di firme, molte e molte di più delle 50 mila che richiede la legge: serve una svolta nel segno del presidenzialismo perché l’Italia non può continuare ad essere un vaso di coccio tra i vasi di ferro, soprattutto in questa epoca di ‘sovranismi’. Occorre garantire un governo solido per il rilancio della politica interna e internazionale”, ha detto Guzzetta spiegando la decisione di passare dalle parole ai fatti, spinto anche dal cammino travagliato che ha portato alla nascita del governo M5s-Lega guidato da Giuseppe Conte.

“E’ da anni che ritengo che il presidenzialismo sia una delle soluzioni possibili alla crisi delle istituzioni, e ovviamente – ha sottolineato il costituzionalista – a dare una accelerazione è stata la lunga impasse del dopo elezioni”.

“Sulla carta l’elezione diretta del Capo dello Stato ha una maggioranza parlamentare che va da Salvini, alla Meloni e fino a Renzi, ma poi nessuno si è finora attivato e allora serve una svolta che verrà dal fiume di firme che raccoglieremo”.

Guzzetta ne è sicuro. Ci saranno feste di partito, iniziative ad hoc, gazebo in piena estate, dove sarà possibile firmare per arrivare al referendum che potrebbe cambiare la denominazione ‘sociale’ della nostra Repubblica, da parlamentare a presidenziale. Fratelli d’Italia già è impegnata nella raccolta delle firme, anche se ora ne servono di ‘nuove’.

“Siano i cittadini – ha detto il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa – e non più le segreterie di partito nelle segrete stanze, a scegliere il Presidente della Repubblica. All’Italia dobbiamo dare al più presto una riforma che consenta sin dalla sera stessa delle votazioni, di sapere chi ha vinto e chi ha perso le elezioni, eliminando così una volta per tutte le lunghe fasi di stallo come quella che abbiamo affrontato anche poche settimane fa”.

La proposta di legge sponsorizzata da Guzzetta si compone di sette articoli, e nel preambolo si ricorda a chi teme l’uomo solo al comando che un padre nobile della Costituzione come Pietro Calamandrei si battè per dare all’Italia libera e repubblicana la forma presidenziale come antidoto all’autoritarismo dato che “le dittature – diceva Calamandrei – sorgono non dai governi che governano e che durano, ma dalla impossibilità di governare dei governi democratici”.

Il primo step prevede l’elezione con soglia di sbarramento al 3 per cento di una Assemblea costituzionale di 200 membri, incaricata di riscrivere la nostra Carta fondamentale. Tra i promotori della pdl ci sono anche Stefania Craxi, Roberto Giachetti, Arturo Parisi, Mario Segni, Giorgio Squinzi, Andrea Cangini, Franco Debenedetti, Arturo Diaconale e Massimo Corsaro.

(di Margherita Nanetti/ANSA)