Tensione sui mercati. Ministro Tria: “L’euro non si discute”

Operatori agitati in Piazza Affari
Operatori agitati in Piazza Affari. Immagine d'archivio. .( Peter Macdiarmid/Getty Images)

MILANO. – Torna la tensione sui mercati, che continuano a ‘scattare’ preoccupati non appena affiorano posizioni euroscettiche nella compagine di governo e si alzano i toni del confronto con l’Europa. La nomina di due leghisti ‘no-euro’ come Claudio Borghi e Alberto Bagnai alla presidenza della Commissione Bilancio della Camera e della Commissione Finanze del Senato e i toni duri del vice premier, Matteo Salvini, all’indirizzo dell’Europa, che scricchiola sulla questione migranti, hanno affossato Piazza Affari e fatto impennare i rendimenti dei titoli di Stato, saliti al 2,71% sulla scadenza a dieci anni.

Il Ftse Mib ha chiuso in calo del 2,02%, con l’intero listino in rosso e le banche messe sotto pressione dal rialzo dello spread btp-bund, salito di 22 punti a quota 238, e del riaccendersi del dibattito sugli Npl, oggetto di una dura proposta franco-tedesca.

“I mercati sono piuttosto nervosi e ansiosi di avere una buona comprensione di quello che sarà il mix delle politiche italiane”, ha detto il direttore dell’Fmi, Christine Lagarde. “Per ora sentiamo dichiarazioni rassicuranti sulla disciplina di bilancio, di debito in calo” ma “non sappiamo ancora” quale “set di misure” l’Italia adotterà.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha nuovamente mandato segnali tranquillizzanti: “la linea del Governo è che l’euro non è in discussione”, ha detto prima del suo debutto all’Eurogruppo, augurandosi di “non essere preoccupante” per i suoi colleghi europei e promettendo la difesa “fino in fondo” delle banche italiane. “Ho sempre sostenuto che l’Italia ha assolutamente bisogno del mercato comune” ed è “falso” attribuirmi posizioni anti-euro, ha dichiarato il ministro per le politiche comunitarie, Paolo Savona.

Ma il mercato ha continuato a guardare alla nomina di due irriducibili euroscettici alla presidenza di due commissioni strategiche in Parlamento e alle ‘bordate’ di Salvini, che ha minacciato di “ridiscutere” i contributi dell’Italia all’Ue senza un accordo soddisfacente sui migranti. Per gli analisti di Equita “migranti e finanze pubbliche” sono “i due problemi” dietro la “rinnovata pressione sull’Italia”.

“C’è la sensazione che il controllo della Lega su questioni economiche all’interno del Parlamento sia molto significativo” mentre dal vertice sui migranti è atteso “uno scontro” con Germania e Francia. Le nomine sono il “segno che la Lega intende portare avanti le sue idee anti-euro”, afferma Antoine Bouvet di Mizuho International.

Le parole di Salvini “sono tornate a spaventare gli operatori” e “contribuiscono a tenere alto il livello di attenzione sull’Italia soprattutto dall’estero”, dice l’analista di Ig Markets, Vincenzo Longo. Salvini se la prende con i giornalisti e definisce “un esercizio di fantasia” collegare l’andamento dei mercati alle sue dichiarazioni sulla legge Fornero (“la smontiamo entro l’anno”) e sull’Europa.

“Dire che lo spread sale per colpa nostra è la versione moderna del classico ‘piove, governo ladro’. Basta con questi esercizi stucchevoli della stampa”, gli fa eco Borghi che, con “grande tristezza”, ha recentemente dichiarato, ha dovuto ammainare la bandiera ‘no-euro’. Su Twitter aveva scritto il 24 aprile: “facciamo che il prossimo che da per fatta un’alleanza della Lega alle politiche con chicchessia senza uscita da Euro nel programma lo clicco”.

Ironico Bagnai: l’impennata dello spread? “Mi turba come economista perché forse vuol dire che i mercati non sono cosi efficienti come raccontano”. “Che io e Borghi saremmo stati nominati – ha infatti spiegato – è cosa nota da tempo”. Bagnai, nel suo libro ‘Il tramonto dell’Euro’, definì la moneta unica “insostenibile” e destinata “al fallimento”.

(di Paolo Algisi/ANSA)

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