Colf e badanti calano, ma le italiane aumentano

Donne anziane cercano refrigerio dal caldo nei parchi.
Anziani cercano refrigerio dal caldo nei parchi. ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA. – I lavoratori domestici diminuiscono lievemente nel complesso scendendo a quota 864.526 (-1%) ma aumentano le colf e le badanti italiane. Complice la crisi economica e la carenza di lavoro nel 2017 gli italiani che fanno i collaboratori familiari o le badanti sono arrivati a quota 232.563 in aumento del 6,9% rispetto ai 217.536 del 2016.

La fotografia sul lavoro domestico arriva dall’Inps che ha pubblicato l’Osservatorio sui domestici spiegando che anche nel 2016 c’era stato un incremento di collaboratori domestici sul 2015 mentre il numero totale è in calo dal 2013. Tra i lavoratori domestici italiani sono in aumento soprattutto le badanti che hanno superato quota 88.000 (+17,3%) mentre le colf nate nel nostro Paese sono 143.837 solo in lieve aumento rispetto al 2016 (+1,31%). Il dato risente dell’invecchiamento del Paese e dell’aumento del numero di persone non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza.

Anche guardando al dato complessivo il numero delle colf si riduce (da 490.576 a 469.922) mentre quello delle badanti totali aumenta (da 382.238 a 393.478, +2,94%). Nel 2017 l’Europa dell’Est è la zona geografica da cui proviene quasi la metà dei lavoratori stranieri, con 378.258 lavoratori, pari al 43,8% del totale. Tra i lavoratori provenienti dall’Europa dell’Est è prevalente il lavoro di badante (224.350 persone) rispetto a quello di colf (153.509).

Dopo le italiane e le lavoratrici dell’Europa dell’Est il numero più alto di lavoratori domestici proviene dalle Filippine (69.325) con una netta prevalenza delle colf (58.858) rispetto alle badanti (poco più di 10.000). Il lavoratori domestici sono in larghissima maggioranza donne (763.257, l’88,3 ) mentre gli uomini sono 101.269 (l’11,7%).

Il Nord-Ovest è l’area geografica che, con il 29,7%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Centro con il 28,5%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,6% e dalle Isole con l’9,3%. La classe di età prevalente è quella tra i 50 e i 54 anni (oltre 147.000 persone) seguita da quella tra i 45 e i 49 anni (142.393).