Atletica: Europei e altri record, Tortu va veloce

Filippo Tortu al microfono intervistato dai giornalisti al suo arrivo in Italia.
Filippo Tortu al microfono intervistato dai giornalisti al suo arrivo in Italia. ANSA/FLAVIO LO SCALZO

MILANO. – Filippo Tortu non rallenta mai. Il 9”99 con cui ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’atletica italiana, primo azzurro di sempre sotto il muro dei 10 secondi, è ancora fresco ma l’ambizione dello sprinter 20enne, fiancheggiato in conferenza stampa dal padre-coach, è quella di ”migliorarlo” al più presto.

”Non mi fermo certo qua, devo ancora abituarmi a mettere il 9 davanti al mio tempo. Non ho un crono preciso in testa, non conosco il mio limite ma punto a fare il mio personale in ogni gara a cui partecipo, già dalla prossima”.

All’orizzonte ci sono gli Europei: Tortu si presenta con la terza prestazione stagionale continentale sui 100, con la certezza di correre la staffetta (”trasforma uno sport individuale in uno sport di squadra”) ma con il dubbio di partecipare anche ai 200 (”ho poca esperienza”). Il padre Salvino lo carica (”ha tutto per vincere, ma potrebbe anche arrivare quarto”), Filippo lo ringrazia (”ha una testa diversa da tutti gli altri allenatori, un nuovo modo per affrontare lo sport”) e ammette di sognare il colpaccio:

”Mi piacerebbe migliorare il mio primato proprio agli Europei. Restano il mio obiettivo stagionale e voglio migliorare la posizione che ho raggiunto ad Amsterdam, quando avevo chiuso come primo degli esclusi dalla finale. Andrò a Berlino con un senso di responsabilità diverso anche se i 100 metri sono imprevedibili. La pressione non mi spaventa, ora è tutto in discesa dopo il record. Da venerdì mi sento ancora più sereno e motivato”.

Ciò che colpisce di Tortu è la serenità che trasmette e la naturalezza con cui affronta, senza nascondersi, ogni tematica. Sa quando scherzare (”fortunatamente agli Europei Su non potrà gareggiare”) e quando essere più composto (”Io non corro per fama o visibilità, corro per passione e per inseguire un sogno”). Ma non c’è alcun istante in cui non trasudi professionalità e dedizione, al lavoro e all’orgoglio italiano.

Anche in questo senso erede di Pietro Mennea: Filippo è brillante studente della Luiss (“lui è il simbolo del nostro progetto sport”, dice Luigi Abete, presidente dell’assocazione sportiva LUISS) e a lui è stata conferita la borsa di studio intitolata all’ex primatista dei 100 che alla Libera università insegnava matematica finanzaria.

”Amo molto il mio Paese – racconta oggi Tortu – So che non è una cosa comune sentire un termine come patriottico ma per me è molto importante. Sono di origine sarda, ma se non dico che sono ancora brianzolo la mia nonna paterna mi disereda”. Una famiglia unita (”abbiamo tutti un bel rapporto, il record lo abbiamo fatto tutti insieme”) in cui mamma Paola ”fa da mediatrice”.

Con lei Filippo condivide le passioni musicali per Battisti e Patty Pravo. Da lei ha preso la ”reattività dei piedi”. È lo stesso Salvino ad ammetterlo: ”Prima di sposarla le ho chiesto di correre i 100 metri dandole un vantaggio di qualche decina di metri. Ha passato il test”. Un corredo genetico ”selezionato” da cui è nato tutto. E il meglio deve ancora venire.