Il Papa a Macron: “I governi devono aiutare i poveri”

Scambio di doni tra Papa Francesco e il presidente francese Emmanuel Macron.
Papa Francesco con il presidente francese Emmanuel Macron. ANSA/ ALESSANDRA TARANTINO/AP/POOL

ROMA. – Un colloquio più lungo del previsto, concluso con sorrisi d’intesa e un accenno di carezza del presidente francese Emmanuel Macron a papa Francesco. Il pontefice ha ricevuto stamani in Vaticano il capo dell’Eliseo, accompagnato dalla moglie Brigitte, in un momento di forti tensioni – in particolare con il governo italiano – sul tema dei migranti. Un incontro che lo stesso Macron ha poi definito “estremamente ricco e intenso” e l’occasione per “condividere preoccupazioni comuni”.

“I governanti devono aiutare i poveri. Tutti siamo poveri”, ha sottolineato il Papa con il presidente francese, offrendogli il medaglione di San Martino che dona il suo mantello al povero, proprio mentre l’accoglienza degli ultimi sta spaccando l’Europa. Dal canto suo Macron, convinto di una risposta europea e schierato contro chi propone ricette nazionaliste, ha spiegato al Papa la sua visione: l’unica soluzione “progressista” è sostenere lo sviluppo dell’Africa, in particolare la gioventù africana attraverso un piano di educazione.

“Dobbiamo permettere ai giovani africani di rimanere e lavorare nei loro Paesi”, ha detto Macron anche a una delegazione della Comunità di Sant’Egidio, ricevuta di prima mattina a Palazzo Farnese dove la coppia presidenziale ha passato la notte.

Il capo dell’Eliseo ha inoltre “menzionato i corridoi umanitari come un modello della politica di immigrazione legale, soprattutto per le persone che hanno bisogno di protezione umanitaria”, ha riferito Marco Impagliazzo, il presidente della Comunità che già da anni si occupa di far arrivare, “in modo legale e sicuro”, rifugiati dalla Siria e dal Corno d’Africa in Italia,

Francia, Belgio e Andorra. Solo venerdì scorso 31 siriani, tra cui 11 bambini, in fuga da una guerra senza fine sono atterrati in territorio francese con un volo organizzato dalla Comunità. Nel colloquio tra papa Francesco e Emmanuel Macron si è inserito ovviamente anche “il ruolo della religione nella République”: “La laicità non è una contro-religione. E’ un quadro di espressione di convinzioni, di religioni e della libertà di ciascuno di credere o di non credere”, ha spiegato il leader francese.

Ma al di là delle posizioni politiche e delle credenze personali del presidente – battezzato per sua scelta a 12 anni e che oggi si definisce “agnostico” -, Macron ha tenuto a sottolineare che “il legame tra la Francia e il Vaticano è molto singolare ma vivace. Le sfide contemporanee hanno bisogno di prese di posizione comuni, di dialogo e di un lavoro congiunto in molte regioni del globo”.

Insignito del titolo di protocanonico d’onore del capitolo del Laterano, appannaggio dei presidenti francesi come ‘eredi’ dei re di Francia, Macron ha sottolineato di aver accettato – al contrario dei suoi predecessori socialisti Mitterrand e Hollande, ma anche di Pompidou – “in nome della tradizione di concordia, di amicizia tra la Francia e il Vaticano alla quale mi sento di aderire”.

(di Laurence Figà-Talamanca/ANSA)

Lascia un commento