Fico: “Pronto il taglio dei vitalizi, sforbiciata a oltre 1200 assegni”

Roberto Fico, Beppe Grillo e Luigi Di Maio.
Roberto Fico, Beppe Grillo e Luigi Di Maio. (Photo by Jacopo Landi/NurPhoto via Getty Images)

ROMA. – Dopo molti annunci, la delibera per il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari approda sul tavolo dell’ufficio di presidenza della Camera: il presidente di Montecitorio Roberto Fico si dice pronto a dare la nuova sforbiciata a oltre 1200 assegni che ricevono gli ex deputati nonostante le polemiche e le minacce di ricorsi e class action da parte dei diretti interessati.

“Il taglio ai costi della politica è un tema su cui ci siamo concentrati da tempo ed è tra i principali obiettivi della legislatura”, assicura il numero uno di Montecitorio. Il via libera potrebbe però attendere ancora qualche giorno (dopo l’illustrazione della proposta verrà fissata la data per gli emendamenti). E al Senato, la ‘pratica’ è in stand-by perché, è la versione ufficiale, il presidente Maria Elisabetta Casellati sarà in missione all’estero per l’intera settimana.

Inoltre, non tutti i partiti hanno ancora stabilito quale posizione assumere: il Pd sarebbe intenzionato a non opporsi pur manifestando alcune perplessità di merito e metodo mentre Forza Italia prende tempo. La mossa si colloca nella logica dei 5S di voler tagliare i cosiddetti “privilegi” ed è stata anticipata nei giorni scorsi e poi riconfermata anche davanti la platea di Confartigianato da Luigi Di Maio: nelle intenzioni del capo politico dei pentastellati, nonché superministro e vicepremier, si tratta di una sforbiciata che insieme a quella alle pensioni d’oro dovrebbe garantire risparmi tali per dar vita a un fondo a vantaggio delle pensioni minime riuscendo così a concretizzare alcune delle battaglie di bandiera portate avanti dal Movimento.

Secondo i calcoli dei questori, che sul tema hanno condotto un’istruttoria, con il ricalcolo secondo il sistema contributivo degli assegni che vengono erogati ai soli ex deputati si potrebbero risparmiare tra i 18 e i 20 milioni di euro ritoccando oltre mille prestazioni: alcune, a dire il vero poche se non pochissime, rischiano un taglio tra il 50 e l’80% mentre la maggioranza degli assegni, circa 700, potrebbero essere ridotti tra il 20 e il 50%.

Per evitare situazioni limite si sarebbe valutata l’ipotesi di introdurre una clausola di salvaguardia che eviti di penalizzare eccessivamente alcune posizioni, così come è stata avanzata l’ipotesi di fissare un tetto per chi trarrà vantaggio dalla riforma. Dibattuto anche il tema della reversibilità per le vedove sui cui si aspetta a questo punto la proposta della presidenza della Camera.

Risolto invece il rebus dello strumento legislativo: il nuovo passo per ridurre i vitalizi avverrà con una delibera e non con una legge, così come accaduto in passato.

(di Chiara Scalise/ANSA)

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