La maledizione dei campioni colpisce anche la Germania

Due mani alzano la Coppa del Mondo
La Coppa del mondo

CARACAS – Arrivare sull’Olimpo del calcio é un cammino lungo quattro anni e poi giunti nel luego ci sono 7 battaglie prima di sollevare in cielo la coppa da vincitore. Ma questo “sangrial” del mondo pallonaro sembra che abbia adosso un maleficio. Con la clamorosa eliminazione della Germania nel mondiale Russia 2018 verrebbe da pensare che c’é una sorta di maledizione dei campioni. Se andiamo a scovare negli almanacchi della kemermesse iridata troviamo che in sei occasioni la vincente non é andata oltre la fase a gironi. Le vittime illustri sono state: Italia (in due occasioni), Brasile, Francia, Spagna e Germania.

La prima volta che un campione in carica non é andato oltre la fase a gironi é stato nel 1950. L’Italia approda ai mondiali del 1950 col titolo di campione conquistato nel 1938 (ricordiamo che nel 1942 e 1946 la kermesse iridata non si é disputata a causa della seconda guerra mondiale): è la delegazione azzurra che porta in Brasile la Coppa Rimet (che rimane in custodia della squadra campione fino ai mondiali successivi), dissipando i dubbi di chi credeva che fosse andata persa nel corso della guerra. Comunque l’Italia é ammessa d’ufficio insieme al Brasile padrone di casa: il torneo è articolato a gironi all’italiana, le prime dei quattro gironi del primo turno si affronteranno nel girone finale.

Gli azzurri sono inseriti nel girone C, composto da tre sole squadre (oltre all’Italia ci sono Svezia e Paraguay), mentre l’Uruguay è fortunato: capita nel girone composto da sole due squadre e, battendo la Bolivia per 8-0, approda facilmente al girone finale. L’Italia è subito eliminata a discapito della Svezia, mentre nei due gironi da quattro la spuntano Brasile e Spagna. Poi il mondiale sará vinto dai charrúas nel famoso Maracanazo. Ma a fare notizie é che per la prima volta nella storia i campioni in carica non vanno oltre la fase a gironi. Ma va segnalato che quella Nazionale infatti, guidata allora da Ferruccio Novo, debuttava ben 12 anni dopo rispetto al trionfo Mondiale dei pluricampioni azzurri di Vittorio Pozzo,

Poi nelle edizioni sucessive i campioni in carica superarono la prima fase nel 1954, in Svizzera, l’Uruguay chiuse al 4° posto, nel 1958, in Svezia, la Germania finí tra le migliori quattro, nel 1962, in Cile, il Brasile addirittura bissó il sucesso del mondiale precedente.

Nel 1966, in Inghilterra, il Brasile di Pelé dopo aver battuto per 2-0 Bulgaria all’esordio si arrese sotto i colpi dell’Ungheria KO per 3-1 e con lo stesso punteggio fu battuto dal Portogallo di Eusebio. Per la cronaca questa edizione fu vinta dall’Inghilterra.

Nel 1970, in Messico, il cammino della nazionale dei tre leoni si fermó nei quarti di finale contro la Germania. Questo mondiale fu poi vinto dal Brasile che in finale superó per 4-1 gli azzurri.

Nelle edizioni sucessive, dal 1974 al 1998 I campioni in carica hanno superato almeno il primo turno e in alcuni casi sono adirittura arrivati in finale.

Nel 2002, la Francia che quattro anni prima aveva vinto il mondiale in casa hanno salutato il mondiale conquistanto un solo punto e senza segnare reti. I blues che allora erano allenati da Roger Lemerre furono sconfitti 1-0 all’esordio  contro il Senegal, poi pareggiarono 0-0 con l’Uruguay en ella gara che calava il sipario della fase a girono furono battuti per 2-0 dalla Danimarca. Questo mondiale fu vinto dal Brasile che in finale superó per 2-0 la Germania.

Nel 2006, la kermesse iridata si disputó in Germania e la corsa dei campioni carica si fermó ai quarti contro la Francia. Questo mondiale fu poi vinto dagli azzurri che in finale superarono ai calci di rigore i blues di Zinedine Zidane.

Nel 2010 in Sudafrica ci fu il Lippi Bis sulla panchina azzurra, ma il tecnico delle notti magiche tedesche non riuscí nell’impresa. Il girone infatti proponeva squadre alla portata come Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda, ma gli azzurri non ne seppero approfittare. Un gol di De Rossi nella ripresa evitò la sconfitta nel primo incontro con l’Albirroja, passata in vantaggio con Alcaraz. Lo stesso risultato si materializzò nella partita successiva contro gli oceanici, con il rigore di Iaquinta a pareggiare il gol di Smeltz. Le cose peggiorarono in maniera definitiva nella terza e ultima gara contro la Slovacchia. Una doppietta di Vittek e il tris di Kopunek a un minuto dal termine mise al tappeto l’Italia, rendendo inutili le reti di Di Natale e Quagliarella. L’esperienza sudafricana si concluse tra le lacrime dopo appena 270 minuti, chiudendo il girone all’ultimo posto con soli 2 punti conquistati. Questo mondiale poi fu vinto dalla Spagna che in finale ebbe la meglio sull’Olanda grazie ad un gol di Iniesta negli sgoccioli dei supplementari.

Nel 2014, in Brasile le furie rosse diventarono l’ennesima vittima della maledizione dei campioni. La Spagna aveva vinto l’Europeo nel 2008, il Mondiale nel 2010 e nuovamente l’Europeo nel 2012. Arrivavano in brasile con tutte le carte in regola per aggiungere un nuovo trofeo nella loro bacheca. All’esordio furono battuti per 5-1 dall’Olanda. Il ko di larga misura contro gli orange non permetteva altri passi falsi, ma gli spagnoli non riuscirono a rialzare la testa e persero anche la seconda partita contro il Cile. I gol nel primo tempo di Vargas e Aranguiz decretarono l’eliminazione dei campioni in carica addirittura con una giornata d’anticipo. Le furie rosse vinsero l’ultima gara della fase a gironi superando per 3-0 l’Australia. Ma questa vittoria solo permise alle furie rosse di chiudere il torneo al terzo posto del girone B.

Ora, nel 2018, è toccato alla Germania che pure si è presentata al mondiale di Russia 2018 forte di 10 vittorie in 10 partite nella fase di qualificazione e del successo nella Confederations Cup giocata con i rincalzi. La difesa della coppa del mondo, anche questa volta, è durata poco. In questo mondiale i panzer hanno perso 1-0 all’esordio contro il Messico, poi vittoria sofferta contro la Svezia ed infine la clamorosa disfatta contro la Corea del Sud: ko 2-0.

L’ultima volta che la Germania non superava il primo turno in un mondiale fu 80 anni fa, nel 1938, in Francia.

Dopo l’addio dei panzer al mondiale verrebbe da dire che la coppa ha una sorta di pozione mágica che dopo essere toccata manda in tilt i guerrieri che quattro anni prima l’hanno accarezzata e baciata. Vedremo se nelle prossime edizioni del mondiale il trofeo ideato ad inizio degli anni ’70 dall’italiano Silvio Gazzaniga continuerá a colpire con la sua maledizione.

(di Fioravante De Simone)