Mondiali: Nipponici ko con Polonia, a ottavi per meno cartellini

Il polacco Jan Bednarek (D) e i tifosi sugli spalti festeggiano la vittoria sul Giappone.
Il polacco Jan Bednarek (D) e i tifosi sugli spalti festeggiano la vittoria sul Giappone. (EPA/SERGEI ILNITSKY)

ROMA. – Perde, difende la sconfitta con una melina come non si vedeva dai tempi della grande Olanda, e alla fine il piccolo Giappone esulta: va agli ottavi grazie alla strana regola delle ammonizioni. E’ l’incredibile epilogo del girone H, dove succede tutto in contemporanea e in maniera rocambolesca: la Colombia batte il Senegal 1-0 guadagnandosi gli ottavi ai danni dell’ultima africana rimasta in corsa, la Polonia supera con identico punteggio la nazionale di Nagatomo.

Senegalesi e giapponesi pari in tutto, tranne che per il numero di cartellini: 6 a 4 per gli africani. E’ la prima volta che accade ai Mondiali che una squadra si qualifichi grazie al fair-play: un’inedito che ristabilisce la centralità dell’arbitro e della sua discrezionalità, nell’era della Var al Mondiale.

La storia è stata riscritta a Volgograd, in una partita che ha regalato anche momenti grotteschi, con gli ultimi minuti di non-gioco per evitare di subire sanzioni disciplinare ancor prima che una seconda rete, tra i fischi di tutto lo stadio.

I nipponici vanno avanti a fari spenti, rischiando tantissimo, ma soprattutto grazie alla regola Fifa di fresca introduzione che penalizza chi ha più ‘gialli’, bandite tutte le ironie che già corrono in rete: così Giappone fa tesoro di una ‘fedina disciplinare’ meno opaca dei rivali e compie il grande salto fino alla fase a eliminazione diretta. La primizia mondiale è talmente inebriante da indurre i giapponesi a rifiutare la sfida negli ultimi minuti, per evitare che qualche giocatore possa incorrere in una o più sanzioni disciplinari.

Il Giappone perde l’ultima partita contro una Polonia già eliminata (1-0), ma non per questo meno motivata, e rischia grosso, perché l’altro match del Gruppo H si sblocca solo nel finale. I ‘Cafeteros’, per evitare contrattempi, infatti, nel finale blindano la propria qualificazione e mandano a casa Koulibaly e compagni.

L’ultimo quarto d’ora dei giapponesi è davvero grottesco, all’insegna dell’immobilismo, con i giocatori come fulminati sul terreno di gioco della Volgograd arena e la Polonia che preferisce rimanere rintanata nella propria metà campo, forte del vantaggio minimo.

Il difensore polacco Bednarek, al 14′ della ripresa, aveva spezzato l’equilibrio, raccogliendo una punizione di Kurzawa dalla sinistra, con il pallone che spiove nella zona del secondo palo, e insacca al volo di piatto destro, fulminando il portiere Kawashima.

Il gol scuote i giapponesi, che in quel momento sono eliminati dal torneo per la peggiore differenza-reti rispetto al Senegal, ultimo baluardo africano; ma ci pensa la Colombia a ribaltare la situazione, firmando l’1-0 e condannando di fatto la squadra allenata da Aliou Cissé.

Il Senegal resta escluso per le sanzioni disciplinari subite: due contro la Polonia (Sane e Gueye), tre contro il Giappone (Salaby, Niang e Ndoye), un altro oggi contro la Colombia (ancora Niang, che dunque sarebbe stato squalificato in caso di ottavi), per un totale sei ammoniti, contro i quattro (il portiere Kawashima, Hasebe, Inui e Makino) dei ‘Blue Samurai’, che dunque vanno avanti e adesso dovranno affrontare la prima classifica del Gruppo G; in altre parole una big fra Inghilterra e Belgio.

Il destino dei nipponici sembra segnato nel Mondiale, ma la storia è stata scritta oggi: nel torneo iridato nessuna squadra, prima di oggi, si era qualificata per una conta dei cartellini.

Lascia un commento