Lega a Pontida, Fi preoccupata dal iperattivismo di Salvini

Matteo Salvini saluta dal palco i militanti al raduno leghista di Pontida.
Matteo Salvini saluta dal palco i militanti al raduno leghista di Pontida. (Archivio)

ROMA. – Forte del risultato raggiunto dalla Lega al ballottaggio e dal suo personale ‘peso’ all’interno del governo, Matteo Salvini si prepara ad affrontare il ‘pratone verde’ di Pontida (la tradizionale kermesse del Carroccio in programma domenica) potendo rivendicare non solo la guida del centrodestra ma soprattutto la capacità di incidere nell’esecutivo oscurando di fatto il Movimento Cinque Stelle ed il loro capo Luigi Di Maio.

All’appuntamento del primo luglio oltre al leader leghista ci saranno tutti i big del partito, la squadra di governo e sono attesi diversi ospiti tra cui il governatore della Liguria Giovanni Toti. Per Toti si tratta in realtà di un ritorno visto che anche l’anno scorso il presidente ligure prese parte alla festa della Lega.

L’occasione è per parlare di regioni ed autonomia ma certo, la presenza di Toti rafforza l’asse che il governatore ha sempre avuto con Salvini. In queste settimane poi il presidente della Liguria è tornato a criticare Forza Italia chiedendo una profonda ristrutturazione del partito che non può ridursi solo ad un cambio di simbolo o di qualche nome.

Una presa di posizione che aveva agitato le acque dentro Forza Italia nonostante ci sia da parte di tutti la consapevolezza che per uscire dal cono d’ombra in cu si trova ora il partito bisogna che il Cavaliere tiri fuori una delle sue idee. Berlusconi, rientrato ad Arcore dopo qualche giorno trascorso a Merano, avrebbe ripreso in mano il dossier Forza Italia e contemporaneamente starebbe lavorando ad un intervento sulla politica estera in concomitanza con il vertice di Bruxelles.

Una ristrutturazione quella del partito che partirebbe dal nome (non è detto che si punti su l’Altra Italia) e che poi prosegue con le distribuzione dei nuovi incarichi, un vicepresidente, un coordinatore, un comitato ristretto e poi diversi dipartimenti: “E’ in atto un restyling -spiega Francesco Paolo Sisto – non solo formale ma sostanziale, conservando però il nostro dna moderato”.

Ma, rivoluzione del partito a parte, tra gli azzurri rimane la perplessità che una rivisitazione di Forza Italia possa bastare per recuperare il gap con la Lega. A preoccupare deputati e senatori è la difficoltà in questi giorni nel far emergere una linea chiara. L’alleanza con la Lega impedisce di fatto un’opposizione sulle barricate e insieme a questo, l’ipertattivismo di Salvini rispetto ad un Berlusconi più low profile mediaticamente fa apparire il leader della Lega ormai come il vero perno di un centrodestra a trazione populista.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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