Gentiloni: “Sì a future alleanze, ma con centrosinistra vincente”

Veltroni con Gentiloni sul palco della 'Repubblica delle idee'.
Veltroni con Gentiloni dal palco della 'Repubblica delle idee'.

ROMA. – Paolo Gentiloni vuole lavorare a “un’alleanza dell’alternativa” al governo populista Lega-M5S, un campo largo del centrosinistra sul quale sembra trovarsi in sintonia con Nicola Zingaretti. Anche se nel partito democratico i renziani frenano sulla corsa del governatore del Lazio come candidato alla segreteria, rilanciando proprio il nome dell’ex presidente del Consiglio.

Un cantiere che ancora deve aprirsi davvero nel Pd, in cerca di una strada per uscire dal tunnel delle sconfitte elettorali. Un percorso in cui pure l’ex ministro Carlo Calenda cerca un ruolo da protagonista. Gentiloni auspica “un congresso al più presto”, “perché il Pd non deve morire”, e si candida al ruolo di tessitore, se non di leader, di un nuovo soggetto di centrosinistra che comprenda il Pd, ma si allarghi “ai corpi intermedi, al sindacato, alla società civile”.

Un’alleanza con “un contenuto civico”, dice. Con l’aspirazione di diventare maggioritaria nel Paese, anche se al momento la prospettiva appare lontana. “Il mio contributo vorrebbe essere più che sulla rinascita del Pd sul tessuto di un’alleanza più vasta – dice Gentiloni -. Abbiamo bisogno di argini all’ondata populista”. Le sconfitte sono frutto di “un racconto troppo ottimista della realtà – dice – non abbiamo guardato le ferite sociali, nonostante il grande lavoro fatto al governo”.

Se il centrosinistra riuscirà “a essere la prima forza di questo Paese anche le alleanze diventeranno possibili”, secondo Gentiloni, forse anche con il M5S. “Forse è questione di mesi – scommette sulle contraddizioni del nuovo esecutivo -. Le due anime di questo governo potrebbero entrare in conflitto, quella europeista di Tria e Moavero e quella dei due vicepremier. Spero che Conte si schieri dalla parte della responsabilità”.

Su analoga lunghezza d’onda Zingaretti: “Penso che il Pd vada rilanciato, rinnovato, cambiato ma non superato. Deve essere il protagonista della costruzione di una nuova alleanza”. Il manifesto di Calenda è “utile e interessante”, un ruolo dell’ex ministro elogiato anche da Gentiloni, che lo vede come possibile partner dell’alleanza dell’alternativa.

L’interessato insiste però sul “superamento” del Pd e dice: “Non posso candidarmi a fare il segretario di un partito che penso vada superato”. Restando forse l’unico al momento tra gli iscritti di nome del Pd – sebbene molto recente – a sostenere apertamente questa tesi.

(di Luca Laviola/ANSA)

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