Botte a bimbi asilo e punizioni, sospese quattro suore

Una persona entra nella caserma dei carabinieri con due piantoni a lato
Quattro suore, due filippine, una indonesiana e la madre superiora italiana, responsabili delle gestione di una scuola paritaria dell'infanzia nel Casertano, sono state sospese per dodici mesi dall'insegnamento su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord. (ANSA)

CASERTA. – Schiaffoni, strattoni, capelli tirati, bimbi chiusi in stanza buia se non finivano presto di mangiare. E’ una serie di gravi maltrattamenti quelli contestati a quattro suore, due filippine, una indonesiana e la madre superiora italiana, responsabili delle gestione di una scuola paritaria per l’infanzia nel Casertano, che sono state sospese per dodici mesi dall’insegnamento su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord.

Alla superiora, che – come sottolineano gli inquirenti – non ha partecipato ai maltrattamenti ma non li ha neanche impediti pur avendone l’autorità, è contestato dagli investigatori anche un episodio di intralcio alla giustizia, per aver detto alla madre di un alunno che le aveva segnalato i maltrattamenti paventando il ricorso alle vie legali, di non muoversi in cambio di una somma di danaro. “Parlo io con le sorelle”, avrebbe detto la superiora; la madre del minore, sdegnata, ha tolto subito il bimbo dalla scuola.

Sarebbero cinque – è emerso dall’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord – i minori vittime degli abusi, con un’età compresa tra i tre e i cinque anni. Sono stati i genitori a denunciare nei mesi scorsi presentandosi alla locale stazione dei carabinieri i presunti abusi subiti dai loro figli.

Tutti i piccoli – hanno riferito ai militari – avevano manifestato a casa disagi psicologi e cambiamenti di umore; qualcuno è tornato a casa con i lividi, una bambina con una treccia rifatta per nascondere che le erano stati tirati i capelli. I genitori di un altro minore hanno invece notato che il piccolo a casa mangiava veloce, perché “sennò anche voi mi mettete nella stanza buia”.

Nei mesi scorsi i genitori dei piccoli si sono confrontati, hanno avvisato la superiora, che ha sempre minimizzato dicendo che i bimbi erano caduti mentre giocavano o si erano fatti male litigando tra loro, e invitando comunque i genitori a non credere ai piccoli, che “dicono solo bugie”.

A maggio però i genitori, insieme, hanno deciso di presentare denuncia. Dalle telecamere installate dai carabinieri sono così emerse le violenze, ripetute, da parte delle tre suore, che agivano con la copertura della superiora. La Procura aveva anche chiesto i domiciliari per le quattro suore oltre alla sospensione dall’attività, ma il Gip ha concesso solo la misura interdittiva.

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