CARACAS – “E’ vero, lo voglio fuori da Miraflores, ma vivo. Voglio che paghi per il danno fatto ai venezuelani e al Paese. Quando lei abbandonerà l’incarico, sarò la prima a preoccuparmi affinché non le accada nulla e si possa fare giustizia”. Maria Corina Machado ha smentito le accuse mosse dal presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, e sottolineato il desiderio di consegnare il capo dello Stato alla Giustizia perché possa essere giudicato e castigato.
– Non è la prima volta che il governo muove certe accuse nei miei confronti – sostiene la coordinatrice di Vente Venezuela -. Quattro anni fa il Tenente Colonnello Josè Gustavo Arocha fu arrestato e torturato. Fu obbligato a dichiarare contro di me.
Per Maria Corina Machado tutto è possibile, “chiunque può essere arrestato”
– Non c’è il rispetto allo stato di diritto – ha detto. Ha quindi assicurato che, sebbene abbia ricevuto minacce, non è a conoscenza di un mandato di cattura.
La reazione di Marco Rubio
Apparentemente, Maria Corina Machado sarebbe implicata in un piano di assassinato del capo dello Stato sventato dai servizi segreti e che avrebbe portato all’arresto di 23 militari.
– Voglio chiarire che ho letto il documento al quale si fa riferimento – ha detto la “pasionaria” venezolana -. Nego aver avuto contatti con i militari ai quali si fa riferimento.
D’altro canto, personaggi del mondo politico hanno subito manifestato la propria solidarietà alla leader dell’Opposizione. Il senatore nordamericano Marco Rubio, sempre attento a quanto accade nel Paese, ha avvertito il presidente Maduro sulle conseguenze che avrebbe l’arresto della leader di Vente Venezuela. E ha espresso preoccupazione per gli sforzi del governo per implicarla in un complotto.