Gentiloni e Berlusconi all’attacco: fallimento Conte a Bruxelles

Giseppe Conte illustra il documento siglato alla fine del vertice di fronte a un gruppo di giornalisti radio-televisivi.
Giseppe Conte illustra il documento siglato alla fine del vertice informale dei paesi europei. EPA/OLIVIER HOSLET

ROMA,. – A poche ore dall’intesa in Europa sui migranti, siglata in piena notte e su cui si registrano a dire il vero interpretazioni divergenti anche fra gli stessi Paesi europei, in Italia prende vita un asse Pd-Fi che usa quasi le stesse parole d’ordine per criticare i 12 punti del documento adottato dai capi di Stato e di governo: a vincere, è la tesi condivisa dai due partiti di opposizione, è la linea di Visegrad.

Se l’Ungheria non perde tempo e rivendica lo stop alla ridistribuzione obbligatoria dei migranti sancito a Bruxelles, per contro il premier Conte spiega che la “volontarietà” riguarda solo i centri di accoglienza, rispetto ai quali tra l’altro – aggiunge – proprio Roma non ha offerto la propria disponibilità.

“Parole, parole, parole”, insistono però deputati e senatori Dem e azzurri che già di buon mattino mettono nel mirino l’azione italiana. L’ex ministro degli Interni Marco Minniti sostiene che si tratta solo di ‘pagherò’, cioè promesse, che potrebbero dimostrarsi degli “assegni a vuoto”.

E Gentiloni rincara sostenendo: da almeno un anno l’Italia si batte “per ottenere impegni vincolanti e ora invece ci affidiamo alla buona volontà, come chiesto da Visegrad”. Senza dimenticare, aggiunge l’ex premier, che l’unico obbligo riguarda i movimenti secondari, vale a dire gli spostamenti dei richiedenti asilo tra i vari Stati dell’Ue, così come chiesto dalla Germania.

Anche per Forza Italia intervengono in molti, anticipati però da una lunga lettera di Silvio Berlusconi al Corriere della Sera, nella quale il Cavaliere punta il dito proprio sul tema delle alleanze dicendosi convinto che fare fronte con i Paesi dell’Est sarebbe un peccato di “ingenuità”. E che però proprio le alleanze sono la chiave di volta per ottenere risultati in Europa.

Posizioni che sembrano distinguersi da quelle più agguerrite contro Bruxelles del leader della Lega Matteo Salvini (che si è mostrato scettico sui risultati raggiunti dal governo in Europa) con cui – viene fatto sapere attraverso un comunicato – Berlusconi ha avuto tra l’altro un incontro nel corso del quale si sarebbe discusso anche del vertice appena concluso.

Critico anche l’altro partito di opposizione: Fratelli d’Italia con il passare delle ore infatti assume una posizione dura arrivando a definire quella italiana “una sconfitta su tutta la linea”, tale da indurre “il ministro Salvini, competente sulla materia – osserva il presidente Giorgia Meloni – a smorzare i toni trionfalistici dell’ingenuo premier Conte”.

Ad aumentare le polemiche anche la questione del rinnovo delle sanzioni russe, stabilito sempre nel corso dell’incontro a Bruxelles: per gli azzurri si tratta di “una pessima notizia” e che per di più secondo il contratto di governo sarebbero dovute essere cancellate, sottolineano. “Vedremo di far valere i nostri no anche su questo – commenta il vicepremier Salvini – ma riusciamo a dirne solo due o tre alla volta”.

(di Chiara Scalise/ANSA)