Mastodon l’alter twitter, social etico contro haters

Screenshot della pagina per iscriversi a Mastodons
Screenshot della pagina per iscriversi a Mastodons

ROMA. – Un mammut pronto a schiacciare l’uccellino di twitter in nome di un nuovo impegno etico nel mondo social: è l’immagine della nuova piattaforma open-source ‘Mastodon’, che in una manciata di mesi sta raccogliendo un esercito di centinaia di migliaia di utenti pronti ad avanzare contro gli haters e qualsiasi forma di sessismo, razzismo e negazionismo.

E tra gli oltre 165mila profili ci sono già tanti blogger, attivisti o semplici utenti italiani che hanno aderito al primo progetto social di impegno ideologico, che nasce sulle ceneri dei “fallimenti degli altri networks”. Un massimo di cinquecento caratteri per ogni post, la lotta a qualsiasi forma di spamming e pubblicità, nessun rischio di furti di informazioni personali. E un codice etico che esclude qualsiasi forma di xenofobia, ma anche stalkeraggio o addirittura la dipendenza dai social.

Insomma, un territorio dove socializzare lontano dal mainstream, dagli insulti e dalle pulsioni di chi cerca fama a buon mercato. Qui bisogna dimenticare meme, tags o qualsiasi altra rappresentazione allusiva a messaggi razzisti o sessisti. Ma sono banditi anche messaggi di propaganda partitica istituzionale o finalizzati esclusivamente alla promozione di attività commerciali, offese o minacce a chiunque.

Il nuovo network con la mascotte del mammut, a dispetto del suo logo è quindi una piattaforma lanciata nel futuro che punta a relegare nella preistoria Facebook e twitter. E anche se Jack Dorsey, l’ideatore del colosso dei messaggi cinguettati, finora non impallidisce, l’idea attira sempre più giovani e internauti della controinformazione.

Il suo alter ego, Eugen Rochko, 24enne di origini tedesche, ha in realtà riesumato l’idea di base di twitter attribuendogli una missione etica che punta a tutelare gli utenti che ne fanno parte. Il neonato social ripudia i fratelli maggiori: è infatti impossibile caricare link esterni che provengono da Facebook e nessun dato viene conservato.

Non solo. Per scongiurare casi come quello di Cambridge Analytica, è infatti possibile creare identità multiple creando ‘dissonanze’ nei modelli statistici che analizzano i comportamenti delle persone sui social media. Una lotta a colpi di barriti pochi ma buoni contro i milioni di cinguettii senza freni. Il mammut antagonista è tornato. E stavolta punta a estinguere gli uccellini del mainstream.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)