Insulti omofobi a studente anche dal professore nel milanese

La scritta contro l'omofobia fatta rimuovere dal preside dalla parete di una scuola di Casamarciano nel Napoletano: La scuola ripudia l'omofobia.
La scritta contro l'omofobia fatta rimuovere dal preside dalla parete di una scuola di Casamarciano nel Napoletano. ANSA/ARCIGAY NAPOLI +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

MILANO. – Quando ha trovato il coraggio di annunciare pubblicamente la propria omosessualità, quasi tutti i compagni di classe dell’Istituto informatico Enrico Mattei di San Donato Milanese (Milano) gli hanno manifestato solidarietà, vicinanza e affetto. Un piccolo gruppo di studenti però ha trasformato la sua confessione nell’arma con cui ferirlo, approfittando anche della complicità di un docente che in più occasioni -secondo quanto riferito- ha espresso le sue posizioni contro l’orientamento sessuale del 17enne.

La madre di Daniele (il nome è di fantasia) ha riferito alla preside la vicenda. La denuncia è apparsa inizialmente sulla pagina Facebook dei Sentinelli di Milano, in cui si legge che il ragazzo “è stato spettatore suo malgrado di una scena in classe nella quale venivano esaltate dichiarazioni violentemente ostili del neo ministro della famiglia Lorenzo Fontana”.

Susanna Musumeci, la dirigente scolastica reggente dal 16 maggio scorso, ha replicato alle accuse di indifferenza dell’istituto con una lunga lettera inviata all’ANSA spiegando che l’istituto ha “accompagnato la classe con interventi psicologici; ha poi agito con interventi correttivi e provvedimenti disciplinari nei confronti di quei pochi ragazzi che non hanno mostrato la comprensione ed accoglienza naturali e necessarie: anche il penultimo giorno di lezione sono state comminate 2 ammonizioni scritte a fronte di commenti discriminatori e questo conferma l’impegno e l’attenzione dell’istituto a monitorare la situazione e sostenere la vittima”.

Gli interventi hanno colpito anche il docente. Inoltre “i contatti con la famiglia sono stati tenuti dal consiglio di classe e dal mio predecessore; ma dal 16 maggio ad oggi nessuno mi ha contattata: non comprendo le dichiarazioni di solitudine della famiglia rispetto al problema anche se solidarizzo con la sofferenza provata e stigmatizzo le situazioni subite”, aggiunge Musumeci.

Non si tratta dell’unico episodio omofobo venuto alla luce negli ultimi giorni. A Viareggio nella notte sono apparse sui muri svastiche e scritte del tipo: ‘Al rogo gay-rumeni negri-rom’, ‘Al rogo i gay e i negri’ e anche ‘W Salvini’. Indagini per risalire agli autori sono in corso da parte del commissariato di polizia di Viareggio e della digos di Lucca.

“Viareggio non è questa: è accogliente e inclusiva -ha dichiarato il sindaco della città della Versilia Giorgio Del Ghingaro- è un atto frutto di ottusa stupidità, da qualsiasi parte provenga, che per questo non intimidisce, e che verrà perseguito in ogni forma e sede”.

E una scritta omofoba con tanto di svastica è stata trovata anche sul muro del municipio di Giugliano dove si stava celebrando un’unione tra due omosessuali.

(di Salvatore Garzillo/ANSA)

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