Mondiali: Forsberg elimina la Svizzera, Svezia ai quarti

Lo svedese Emil Forsberg (D) e lo svizzero Blerim Dzemaili si affrontano
Lo svedese Emil Forsberg (D) e lo svizzero Blerim Dzemaili si affrontano durante la partita Svezia-Svizzera (EPA/TOLGA BOZOGLU.

ROMA. – Aumentano i sensi di colpa dell’Italia di Ventura. La Svezia di Andersson prosegue il suo mondiale da sogno e, nell’ottavo meno affascinante, affronta e supera la Svizzera a San Pietroburgo. Decide un gol dell’uomo di maggior classe in campo, Emil Forsberg, il cui tiro viene deviato da Akanji. Basta e avanza per vincere una gara muscolare, scialba, poco spettacolare che gli scandinavi si aggiudicano con merito perché gli elvetici fanno ancora di meno. Deludono i giocatori di maggiore esperienza (Shaqiri, Xhaka, Dzemaili), mentre il piccolo cabotaggio di Rodriguez e Behrami produce poco.

La Svezia erge un muro compatto in difesa con l’ottimo Granqvist mentre a centrocampo Claesson e Forsberg creano di più ed Ekdal spreca un paio di ghiotte occasioni. Gli scandinavi (senza Ibra) strabuzzano gli occhi: fatta fuori l’Olanda nelle qualificazioni, l’Italia ai playoff, la Germania ai gironi, arrivano ai quarti, risultato straordinario, a 14 anni dalle semifinali di Usa 1994. Merito di un gruppo compatto, più forte delle sparse individualità di tanti avversari estromessi. Ora affronterà la vincente di Colombia-Inghilterra, in una parte di tabellone molto favorevole.

La Svizzera ha fatto il massimo delle sue possibilità non eccezionali. Nell’ottavo meno affascinante molta corsa, buone disposizioni tattiche, scarsi colpi di genio. Svezia e Svizzera, due delle ‘intruse’ che hanno approfittato delle delusioni di Germania e Serbia, fiutano la grande occasione . Senza Lichtsteiner e Scharr Svizzera un po’ imballata, mentre il carro armato svedese macina chilometri con la migliore qualità di Claessen e Forsberg al servizio dell’affiatato duo offensivo Toivonen-Berg.

E proprio quest’ultimo crea i presupposti del gol approfittando della legnosità dei centrali elvetici. Tira alto Berg all’8′, al 9′ si fa ribattere da Sommer, poi Ekdal conclude fuori. Le giocate delle due squadre sono scolastiche, nessuno è in grado di superare l’avversario, tanta è la foga e tanti gli errori. Evade dalla noia il solito intraprendente Berg che si crea al 29′ un’opportunità e tira forte al volo costringendo Sommer a una grande deviazione in tuffo. La Svizzera trova uno spunto interessante al 35′ con Zuber che crossa basso per Dzemaili: conclusione difficile che si perde di poco alta.

La Svezia, che si dimostra più compatta pur senza essere trascinante, si mangia un altro gol al 42′: su cross di Lustig si trova da solo in area ma conclude malamente alto. Nella ripresa la Svizzera comincia con più convinzione, sulla direttrice di Rodriguez, che però non trova alleati lucidi. E’ anzi la Svezia al 4′ a sfiorare il gol ancora con Ekdal che sbaglia da buona posizione. Le iniziative elvetiche sono statiche: apertura per Shaqiri e cross che nessuno sfrutta. C’é più spazio per la Svezia che lo sfrutta con suo giocatore più ispirato: al 20′ Forsberg si sposta verso il centro appena fuori area e tira forte, sulla traiettoria la deviazione di Akanji fa fuori Sommer.

E’ la svolta perché la Svizzera è costretta a riversarsi in avanti, fa entrare Embolo e Seferovic, mentre la Svezia oppone la sua difesa munita. E’ un catenaccio gigante per 20′ con due difensori in più, Krafth e Olsson. Ma le idee sono poche, la stazza atletica degli svedesi regge l’urto per un risultato insperato. Al 31′ Forsberg respinge sulla linea una conclusione di Embolo, poi al 46′ Seferovic di testa viene neutralizzato bene da Olsen. E’ la fine perché in contropiede, al 48′, Olsson viene steso da Lang. Rosso al difensore e rigore che il Var trasforma in punizione, senza esito. La Svizzera va a casa, la Svezia prosegue il suo mondiale da favola.