Olimpiadi 2026: dossier al Coni, ora stretta sulla decisione

La presentazione di Torino 2026 come candidata alle Olimpiadi: sullo schermo gigante il logo.
La presentazione di Torino 2026 come candidata alle Olimpiadi.

ROMA. – Ci sono tutte e tre le candidature per le Olimpiadi invernali del 2026: Milano, Torino e Cortina. Ora è stretta sulla decisione con una settimana esatta fino al Consiglio Coni del 10 luglio: la data entro la quale, come conferma anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sconfessando la tesi di una Giunta straordinaria successiva, arriverà il via libera finale.

In mattinata, è stato lo stesso Malagò a rassicurare sul fatto che Palazzo H è “completamente laico in questa partita, non c’è nessun tipo di tendenza a favore di qualcuno e lo verificherete”. Per questo, il capo dello sport italiano si è affrettato ad anticipare che “in questi giorni incontrerò tutti i rappresentanti delle tre città in lizza, è un fatto istituzionale”.

In precedenza aveva lasciato intendere come conteranno anche le “considerazioni politiche”, che spetteranno al governo rappresentato dal sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. Oggi Malagò ha incontrato sia lui che il vicepremier Di Maio per la questione Universiadi, ma il numero uno del Coni ha affermato di “non aver parlato di Olimpiadi. Sono arrivati i dossier delle tre città da poco non ho avuto il tempo per guardarli. A giorni avrete le risposte su tutto”.

Anche perché il tema Universiadi resta molto caldo, a causa della grana sul villaggio atleti. La decisione, rinviata al 13 luglio, potrebbe riportare tutto all’origine, con circa 4000 atleti sulle navi e un villaggio più piccolo in altra zona “che non sia però la Mostra d’Oltremare, perché sarebbe un oltraggio”, come specifica il presidente della Campania Vincenzo De Luca.

Quanto alle Olimpiadi invernali, l’ultimo studio di fattibilità presentato al Coni (rigorosamente in Pec ed entro la deadline di mezzanotte) è stato quello di Torino, con un incontro tra la sindaca Appendino e Malagò che è saltato per pochi minuti a causa del ritardo (circa un’ora) della prima e dell’agenda fitta di impegni del secondo. Appendino ha tuttavia incontrato la responsabile delle candidature, Diana Bianchedi. La prima a inviare lo studio di fattibilità è stata invece Cortina, già in mattinata. A seguire Milano.

Il numero uno del Coni riceverà il presidente del Veneto, Luca Zaia, intenzionato a consegnare personalmente il dossier già inviato per posta elettronica per dare un segnale ulteriore, poi nel pomeriggio visiterà Milano dove ha annunciato l’incontro con il sindaco Giuseppe Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana.

La sfida è anche politica, con i pentastellati spaccati tra favorevoli e contrari a Torino e i leghisti che tifano Milano o in alternativa il Veneto. E se prima si pensava a un possibile binomio ‘Milano-Torino’, Sala ha sciolto ogni dubbio lasciando intendere che la città del Duomo correrà da sola: “A Torino avevo offerto all’inizio una collaborazione, ma c’era stata abbastanza un blocco dal sistema torinese e non mi riferisco solo al sindaco, per cui andremo avanti e deciderà il Governo. Non credo sia facile che a soli 12 anni di distanza vengano riassegnate le Olimpiadi a Torino”, ha precisato il sindaco di Milano, spiegando che “per me oggi la candidatura di Milano è la più forte”. Un ottimismo che in molti condividono da tempo.

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