Università: Bologna ancora al top, aumentano gli iscritti

Una vista interna della Biblioteca Universitaria di Bologna
La Biblioteca Universitaria di Bologna

ROMA. – Crescono, per il terzo anno consecutivo, le immatricolazioni alle università italiane, che, nel 2016/17 hanno fatto registrare un aumento del 5,2% rispetto all’anno precedente. Bologna si conferma al vertice della classifica dei migliori mega atenei statali (quelli con più di 40mila iscritti), seguita da Firenze a pari merito con l’università di Padova e con La Sapienza di Roma. Al pari dello scorso anno, ultima in classifica è l’università di Napoli Federico II, preceduta in penultima posizione dall’università di Catania. L’università Statale di Milano, infine, si conferma terzultima.

Questo il quadro che emerge dalla classifica stilata dal Censis prendendo in considerazione strutture disponibili, servizi erogati, livello di internazionalizzazione e capacità di comunicazione 2.0. L’università di Perugia continua a guidare la classifica dei grandi atenei statali (da 20 a 40mila iscritti). Scala la graduatoria di tre posizioni l’università della Calabria, collocandosi al secondo posto, conferma la terza posizione in graduatoria l’università di Parma, scivola al quarto posto, perdendo due posizioni in un anno, l’università di Pavia, con un punteggio complessivo di 87,8.

New entry tra i grandi atenei statali è l’Università di Palermo, non più classificabile come mega ateneo a seguito della contrazione del numero di iscritti, occupando la settima pozione, preceduta dall’università di Modena e Reggio Emilia e dall’Università di Cagliari. In ultima posizione l’Università della Campania Luigi Vanvitelli con 74,2 punti, nonostante il sensibile incremento registrato per le strutture per gli studenti.

Siena comanda la classifica dei medi atenei (da 10 a 20mila iscritti) che vede sul podio Sassari e Trento. Tra i piccoli atenei (fino a 10mila iscritti) in testa c’è Camerino, mentre Foggia e Cassino completano il podio. La classifica dei Politecnici resta stabile, con Milano sempre in testa, seguito da Venezia, Torino e Bari.

Per quanto riguarda gli atenei non statali al comando dei grandi c’è la Bocconi di Milano, mentre la Luiss di Roma guida la classifica delle università medie e Bolzano quella delle piccole.

Sul fronte dell’offerta, la dimensione internazionale acquisisce un peso sempre più consistente. Nell’ultimo anno accademico, più di 44.000 iscritti (quasi il 4% del totale) sono stati in mobilità, studiando e sostenendo esami presso un ateneo estero, e più del 23% di loro lo ha fatto attraverso programmi di mobilità internazionale diversi da Erasmus+, attivati grazie alla cooperazione internazionale dei singoli atenei. Questi ultimi, da parte loro, hanno ospitato oltre 29.000 studenti stranieri in mobilità. Nel 2016 quasi il 9% dei corsi di studio erogati era interamente in lingua inglese o con specifici curricula interamente in lingua inglese, mentre il 13% dei corsi di studio prevedeva il rilascio del titolo doppio o congiunto (double/joint degree).