Monito di Mattarella: “Irresponsabile chiudere i confini”

Il Presidente Sergio Mattarella riceve una targa ricordo dalla Presidente della Repubblica di Estonia, Kersti Kaljulaid.
Il Presidente Sergio Mattarella ,al Palazzo Presidenziale di Tallinn,con la Presidente della Repubblica di Estonia, Kersti Kaljulaid. (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

TALLINN (ESTONIA). – E’ una reazione “emotiva”, “non razionale”, chiudere i confini come risposta al problema immigrazione. Sergio Mattarella osserva da Tallinn, ai confini nord-orientali dell’Europa, il nervosismo crescente sul fronte Sud. Nelle ore in cui Vienna minaccia di blindare il Brennero, il presidente della Repubblica ricorda che gli arrivi in Italia si sono ridotti in un anno dell’85%. Non servono reazioni muscolari ed emergenziali – è il messaggio – ma bisogna “governare” il fenomeno.

Chiudere i confini, rinunciare a Schengen, è “poco responsabile”, un errore da non commettere. Parla di “emotività subita o suscitata”, il capo dello Stato: sia chi alimenta il clima emergenziale, sia chi ne subisce la pressione politica, si comporta in modo “non razionale” quando invoca la chiusura dei confini.

Un messaggio rivolto a chi in Europa, ma anche in Italia, invoca blocchi e blindature come soluzione. E invece, dichiara Mattarella, bisogna dialogare e lavorare per tradurre in “decisioni operative” i risultati del recente Consiglio europeo, che sono “incoraggianti” perché affermano il “criterio” che lo “sforzo” Ue deve essere condiviso e ripartito tra gli Stati, senza “rimuovere” il problema.

Suona come un incoraggiamento anche al governo italiano e al premier Conte a proseguire sulla via tracciata, quello di Mattarella. Il “rischio” di soluzioni muscolari e isolazioniste, avverte, è smantellare un’espressione “dell’anima” europea come la libertà di movimento garantita da Schengen, che con l’Erasmus è nel dna di milioni di giovani. Al contrario è “responsabilità” e “dovere” dei governi offrire soluzioni di lungo periodo, a partire da investimenti in Africa e canali di accesso legali per i richiedenti asilo. E’ “possibile” farlo. Lo dimostra il crollo degli sbarchi che da metà 2017 ha “abbassato la pressione”.

Mattarella rimarca il suo messaggio nella conferenza stampa congiunta con la presidente estone Kersti Kaljulaid, leader di un Paese che ha dato un “importante” contributo “concreto” al fondo europeo per l’Africa, cardine per soluzioni strutturali. Ma come martedì a Riga, anche a Tallinn il capo dello Stato raccoglie soprattutto la preoccupazione dei leader baltici per la minaccia russa.

“Siamo lieti di sentire il rombo degli aerei italiani nelle operazioni di polizia dei cieli”, dice Kaljulaid, parlando della missione Nato in Lettonia cui l’Italia – come garantisce agli interlocutori baltici il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi – continuerà a partecipare. “Riaffermare la solidità dell’Alleanza atlantica” è una priorità che, a una settimana dal vertice Nato a Bruxelles, Mattarella ribadisce anche nel messaggio inviato al presidente americano Donald Trump per il 4 luglio.

Il presidente ricorda “l’amicizia storica” e auspica – esorcizzando i timori di uno spostamento dell’asse italiano verso Mosca – che si “accresca a tutti i livelli” la fiducia tra Italia e Usa per “promuovere insieme sicurezza internazionale, sviluppo economico e progresso sociale”. A Bruxelles Trump si presenta con una richiesta non nuova all’Italia: portare al 2% l’apporto al bilancio Nato per spese militari. Quella richiesta, sono convinti al Colle come a Palazzo Chigi, non tiene però conto delle tante missioni all’estero che impegnano l’Italia anche a livello economico.

(dell’inviata Serenella Mattera/ANSA)

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