Russia 2018: per gli americani lo stadio Nižnij Novgorod resterà nel ricordo come il teatro degli incubi

Una veduta dello stadio Nižnij Novgorod
Una veduta dello stadio Nižnij Novgorod

CARACAS – Ci sono stadi che solo a sentirli nominare ti fanno venire i brividi e ti fanno tremare le gambe, tanto per citarne alcuni: se diciamo Santiago Bernabéu ai tifosi azzurri vengono alla mente i gol con cui l’Italia mandó al tappeto la Germania durante il mondiale del 1982. O ad esempio lo stadio Old Trafford, che un soprannome speciale, anzi da favola: “Il teatro dei sogni” nome che gli fu coniato da una delle star che l’ha calpestato: il calciatore Bobby Charlton.

In questo 2018, c’é uno stadio che é  una sorta di antitesi e che sará ricordato como il teatro degl’incubi. Stiamo parlando dello stadio Nižnij Novgorod, dell’omonima città, con una capienza di 43.319 spettatori, che nel mondiale Russia 2018 ha ospitato 6 gare: 4 della fase a gironi, un ottavo ed un quarto di finale.

Se andiamo a scovare la descrizione della città di Nizhny Novgorod e del suo stadio ci troveremo con la seguente descrizione: “Risplende fra l’azzurro del cielo e quello delle acque del fiume Volga, che la bagna da nord a sud. Il verde dei tetti piramidali delle 13 torri della fortezza del Cremlino, spiccano sul rosso dei mattoni e il grigio della pietra che avvolgono la struttura del più importante edificio della storia locale”.

Il francese Raphael Varane esulta dopo il gol dell’1-0 contro l’Uruguay. EPA/VASSIL DONEV

Ma Nizhny Novgorod non è sempre stata così. Dal 1959 al 1991 è stata una “città chiusa”, una di quelle località dell’Unione Sovietica interdette ai visitatori stranieri e, spesso, con forti limitazioni anche per gli stessi residenti in altri luoghi del paese.

Anche, durante i mondiali di calcio, è stata una fortezza e sarà ricordato per essere un terreno ostico per le formazioni latinoamericane. Ne sanno qualcosa Messi, Dybala, Higuain, Cavani, Suarez e Muslera. Su questo terreno di gioco hanno lasciato la pelle: Argentina (sconfitta 3-0 con la Croazia), Panamá (ko 6-1 con l’Inghilterra) ed Uruguay (battuto 2-0 dalla Francia). L’unica a non aver subito una sconfitta é stato il Costa Rica che ha pareggiato 2-2 con la Svizzera.

D’ora in poi, quando le nazionali americane sentiranno il nome di Nižnij Novgorod avranno una sorta tremolio sulle gambe. La gara Uruguay-Francia ha calato il sipario in questo recinto sportivo, per vedere se una nazionale latinoamericana  riuscirà a portare a casa l’intera posta in palio bisognerà attendere ad un nuovo torneo o una gara amichevole. Vedremo cosa accadrà in un futuro prossimo.

(di Fioravante De Simone)

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