Piano anti-caldo a Genova, migranti in soccorso degli anziani. No dalla Lega

Le mani di un migrante aiutano un'anziana.
Piano anti-caldo a Genova, migranti per anziani

GENOVA. – Da “aiutiamoli a casa loro” a “non ci aiutino a casa nostra”. Si potrebbe riassumere così la presa di posizione del gruppo della Lega a Genova, città tra le più anziane d’Europa e dove il Comune e la Asl 3, hanno messo in atto come ogni estate un piano anti-caldo che prevede quest’anno la partecipazione di alcuni richiedenti asilo al gruppo di volontari che si occuperà degli anziani a rischio attraverso una rete capillare di assistenza domiciliare.

Un’idea, quella di utilizzare i migranti, che non piace agli esponenti del Carroccio ai quali non va giù che la giunta Bucci – nonostante sia di centrodestra a forte trazione leghista – abbia approvato una delibera che prevede l’inclusione di richiedenti asilo nei progetti di volontariato dedicati agli over 65 e alle altre fasce deboli della popolazione.

Secondo la capogruppo della Lega in Comune Lorella Fontana, “dare una corsia preferenziale a richiedenti asilo, che non hanno ancora ottenuto un riconoscimento di status di rifugiato, è un grave errore, un atto di razzismo al contrario nei confronti dei tanti giovani e meno giovani genovesi, disoccupati”.

Molto più dura Francesca Corso, altra consigliera comunale della Lega e presidente della commissione Pari opportunità per la quale non si possono lasciare “in balia di presunti profughi, di cui non sappiamo nulla, i nostri anziani soli. Finché non viene riconosciuto lo status di rifugiato e non c’è la identificazione è un grosso rischio inserire persone di cui ignoriamo identità certa e fedina penale in situazioni socialmente sensibili e delicate. Se per integrazione intendiamo mettere a rischio i nostri anziani soli, nelle città semideserte d’estate, la Lega non ci sta”.

Contrarietà all’iniziativa è venuta anche dal Carroccio in Regione Liguria. Il capogruppo ha voluto dire la sua ripetendo i concetti già espressi dalle sue colleghe di partito e, annunciando un’interrogazione in Consiglio regionale, ha affermato: “Non possiamo lasciare gli anziani in balìa di presunti profughi”.

Sonia Viale, assessore alla Sanità e vicepresidente della Regione definisce il progetto “inopportuno” e invita il Comune a ripensarlo. “Non possiamo che essere contrari a inserire immigrati di cui non sappiano nulla, né identità né se hanno debiti con la giustizia nel proprio paese”, afferma Edoardo Rixi, segretario della Lega in Liguria e sottosegretario alle infrastrutture e a trasporti.

Molti migranti ospitati nelle strutture genovesi, grazie a iniziative di inclusione sono stati già impegnati in attività di volontariato come nella pulizia dei parchi o durante Euroflora. Il progetto ‘Aiuto anch’io!’ è realizzato in collaborazione con realtà del terzo settore affermate come Auser, Croce Rossa, Croce Bianca, Cei e Agorà. I migranti si occuperanno di aiutare gli anziani, a casa o nelle case di cura, in attività come fare la spesa, negli spostamenti o nella consegna di farmaci.

Intanto Ventimiglia si prepara alla manifestazione internazionale per la libera circolazione dei migranti in Europa prevista sabato 14 luglio, giorno in cui si celebra la festa nazionale in Francia. Per meglio prepararsi all’evento che ha raccolto molte adesioni di artisti e associazioni i No Border hanno organizzato per il 13 luglio un ‘border crossing’, simbolico e pacifico atto di disobbedienza che prevede il varco della frontiera italo-francese di Ponte San Lodovico.

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