Crisi del trasporto pubblico, 55 i morti e 275 i feriti a causa delle “perreras”

Caricati come animali per mancanza di trasporto pubblico
Non sapendo quali tariffe applicare con il nuovo conio monetario, il "Bloque Este" ha deciso di fermarsi in attesa dell'incontro con il ministro Hipólite Abreu.

CARACAS – 55 morti, 275 feriti. Questo il primo bilancio presentato dal Parlamento che ha analizzato la crisi del trasporto pubblico. La carenza di un numero adeguato di autobus e il deterioramento della Metropolitana non hanno evitato che coincidano due fenomeni contraddittori: il peggioramento del servizio e l’aumento delle tariffe.

Il tema è stato al centro di un dibattimento in Parlamento. Oggi è in strada solo il 5 per cento degli autobus che tradizionalmente offrono servizio nelle aree metropolitane. Nora Bracho, presidente della Commissione di Amministrazione e Servizi del Parlamento ha proposto la dichiarazione di emergenza nazionale.

Un trasporto pubblico degno

– Esigiamo dal governo una risposta immediata – ha detto la parlamentare -. Non si tratta di acquistare nuovi autobus o di riciclare quelli esistenti, per poi essere abbandonati nei sfasciacarrozza. Si reclama un trasporto pubblico di qualità, che permetta ai venezuelani di recarsi al posto di lavoro in maniera degna.

Oggi, proprio dovuto alla crisi, alla mancanza di ricambi, di gomme mancano gli autobus e allora i cittadini vengono caricati su camion, battezzati “perreras”, come fossero  animali,  da gente senza scrupolo che non rispetta i minimi standard di sicurezza. Da qui la denuncia dei parlamentari. L’attuale situazione avrebbe fatto già le sue vittime. Infatti i morti sarebbero 55 e i feriti 275

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