Londra protesta, centomila in piazza contro Trump

Manifestazione di protesta contro Trump a Londra: cartelloni con scritte anti-Trump
Manifestazione di protesta contro Trump a Londra. (ANSA/AP Photo/Tim Ireland)

LONDRA. – Un lungo, colorato, indignato ma pacifico fiume di manifestanti – oltre 100mila, secondo gli organizzatori – ha invaso il centro di Londra contro Donald Trump, con bandiere, cartelli, fischietti e slogan. Rappresenta quella parte di Gran Bretagna che non ci sta, che questo presidente americano non riesce davvero a sopportarlo. Fino a sbeffeggiarlo nei panni di un maxi-pupazzo gonfiabile, librato in cielo nell’attenzione e nella curiosità generali, a sua immagine e somiglianza in versione neonato capriccioso.

Un simbolo del clima di ostilità di molti verso Trump, manifestato fin dal suo arrivo nel Regno Unito, e andato oltre la dialettica politica, rivelando un’autentica insofferenza per l’uomo, i suoi modi e atteggiamenti. Accusato dai detrattori di misoginia, sessismo, razzismo, ma anche irriso per certi vezzi, il colore ‘arancione’ della pelle, il ciuffo phonato, i tweet a raffica, le smorfie in mondovisione.

“E’ una vergogna che sia stato invitato nel nostro paese una persona simile. Sta cercando di infestare la nostra politica, la nostra società”, è l’accusa di Dean Showcase, 35 anni di Londra, convinta che questa volta all’alleato andrebbero chiuse le porte (anche se un sondaggio di SkyNews svela una risicata maggioranza di britannici favorevole a lasciarlo esprimersi sulla politica del Regno, dossier Brexit incluso).

“E’ una barzelletta, non è serio, ha modi arroganti e idee sbagliate. Manifesto contro di lui e contro ciò che rappresenta”, fa eco Sarah Gaylth, madre irlandese di 42 anni. Simon Cross, membro del comitato organizzatore, si dice alla fine soddisfatto della manifestazione: “Non abbiamo mai avuto dubbi che sarebbe stato un successo. Di partecipazione, ma soprattutto di civiltà, proprio quella che manca a Trump, il quale non conosce il significato della parola democrazia”.

Già la sera prima qualche centinaio di persone aveva dimostrato rumorosamente al di fuori sia della residenza dell’ambasciatore americano a Regent’s Park, dove i Trump hanno pernottato, sia della dimora natale di Winston Churchill nell’Oxfordshire, dove si è svolta la cena di gala offerta dalla premier Theresa May in onore del presidente statunitense.

Fin dalle prime ore della mattina, centinaia di persone si sono date appuntamento di fronte a Westminster, luogo simbolo della democrazia britannica e punto di raccolta della manifestazione clou. Con il passare delle ore la folla è poi cresciuta, così come le imponenti misure di sicurezza, con migliaia di agenti schierati al fianco di due cortei sfilati nel cuore della capitale per ricongiungersi a Trafalgar Square.

Non è stato registrato alcun incidente, neppure durante la marcia più affollata, che si è svolta nel pomeriggio promossa dalla piattaforma ‘United against Trump’. Mentre anche in altre città venivano organizzati presidi e proteste contro la visita del presidente. Il quale, interpellato sulle contestazioni, ha dovuto ammettere di non sentirsi il benvenuto a Londra, pur rivendicando l’appoggio della maggioranza dei britannici.

Un dato difficile da dimostrare, nonostante la manifestazione di solidarietà a ‘The Donald’ che nelle stesse ore si è svolta a Hammersmith: qualche decina di irriducibili, disposti a intonare cori a sostegno del meno ecumenico dei POTUS.

(di Lorenzo Amuso/ANSA)

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