Colpo in hotel di lusso a Milano, ma soldi sono falsi

Il borsone con i soldi falsi recuperato dagli agenti.
Il borsone con i soldi falsi recuperato dagli agenti. (ANSA)

MILANO. – Gli investigatori stanno ancora cercando chi ha fatto la ‘soffiata’ ai quattro albanesi che, armi in pugno, hanno fatto irruzione sabato pomeriggio e hanno messo a segno una rapina che credevano milionaria nel lussuoso hotel Hilton a pochi passi dalla Stazione centrale di Milano. Tre sono entrati a volto coperto e hanno arraffato un borsone pieno di banconote da 500 euro, un altro era in auto ad attenderli.

Alcuni cittadini hanno dato l’allarme e sono intervenuti gli agenti della Squadra Volante e dell’Ufficio prevenzione generale e i Falchi della squadra Mobile. I quattro, dopo il colpo, sono fuggiti a bordo di una Alfa Romeo 147 di colore nero che gli investigatori ritengono sia stata utilizzata per altri episodi criminali. Vistisi bloccati, sono scappati a piedi e si sono rifugiati in uno scantinato in via Cornalia, ad alcune centinaia di metri dall’Hilton.

Qui un agente dei Falchi ne ha bloccato uno dopo una colluttazione, gli altri tre sono riusciti ad uscire dallo scantinato ma sono stati bloccati subito dopo. Sono state trovate anche le pistole usate per la rapina, una semiautomatica con matricola abrasa e un revolver risultato rubato.

Risolta la rapina e recuperato il bottino, agli investigatori all’Hotel Hilton attendevano due sorprese: dei due milioni di euro nel borsone, solo 65 mila euro erano autentici, il resto delle banconote erano false, mentre a essere rapinata era stata una donna, di origine francese ma residente nel Varesotto, a Gallarate che, nell’albergo stava cercando di mettere a segno una truffa rip deal (uno scambio di denaro falso a fronte spesso di inesistenti immobili o beni di lusso ma i cui compratori sono attirati dai prezzi insolitamente bassi dei beni) ai danni di alcuni cittadini indiani.

E’ probabile che qualcuno tra gli organizzatori della truffa rip deal abbia avvisato il quartetto di albanesi che era in corso l’affare. Il quale era stato preceduto da una telefonata da un’utenza inglese che chiedeva l’affitto di una sala per una riunione.

Truffe di questo genere, ha infatti spiegato il dirigente dell’Upg, Maria José Falcicchia, vengono messe a segno in alberghi prestigiosi anche per impressionare i potenziali truffati. Così è stato nel caso degli indiani che, però, quando la Polizia, dopo la cattura dei rapinatori, è tornata nell’albergo, erano spariti. La donna ideatrice del raggiro ora chiede la restituzione del maltolto, ma è indagata per tentata truffa, e sostiene che i 65 mila euro autentici che erano nel borsone appartengano a un suo zio.

(di Stefano Rottigni/ANSA)

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