Maria attivista russa della Nra, accusata di spionaggio

Una donna dai capelli rossi, mentre legge un documento davanti un microfono.
Era attivista della Nra (la lobby delle armi) - (Foto Tgcom24)

WASHINGTON. – Ha 29 anni, lunghi capelli rossi e compare in foto imbracciando fucili e impugnando pistole. E’ la donna russa, identificata come Maria Butina, che è stata arrestata negli Stati Uniti con l’accusa di spionaggio. I dettagli sono emersi in queste ore da documenti del tribunale a Washington, poco dopo la conclusione del summit fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin e pochi giorni dopo l’incriminazione di 12 agenti dell’intelligence militare russa nell’ambito dell’inchiesta sul Russiagate sulle interferenze di Mosca nelle lezioni americane del 2016.

Butina è accusata di aver cospirato operando quale agente non registrato del governo russo e in particolare di aver lavorato per un rappresentante russo legato al Cremlino con l’obiettivo di infiltrarsi in organizzazioni politiche americane. Emerge così il suo legame con la Nra (National Rifle Association), la potente lobby americana delle armi di cui Butina risulta essere stata una attivista.

Ma nelle carte giudiziarie si sottolinea anche il tentativo di stabilire un ‘canale segreto’ di comunicazione fra esponenti del governo russo e politici americani. Canale “che poteva essere utilizzato dalla Federazione Russa per penetrare l’apparato decisionale Usa allo scopo di spingere l’agenda della Federazione Russa”, stando ancora ai documenti diffusi dal dipartimento di Giustizia.

Le accuse si riferiscono al periodo che va dal 2015 al febbraio 2017 e non rientrano nell’ambito dell’inchiesta condotta dal procuratore speciale Robert Mueller sul cosiddetto Russiagate.

Butina è stata arrestata nella capitale americana, è comparsa in tribunale ma non ha proferito parola. Un’udienza è stata fissata per mercoledì. La 29enne “lavorava per un rappresentante di alto livello del governo russo che era stato in passato membro della legislatura della Federazione Russa e successivamente era diventato un rappresentante di alto livello della Banca Centrale Russa”, ha sottolineato il dipartimento di Giustizia nella sua comunicazione.

Non si fanno nomi, ma la pubblicazione ‘The Hill’ ricorda che all’inizio di quest’anno i democratici della commissione Giustizia del Senato chiesero e ottennero documenti che facevano riferimento alla possibilità che la Russia avesse usato la Nra “per finanziare segretamente la campagna per l’elezione di Donald Trump” e il nome di Maria Butina era emerso anche in quell’occasione, insieme con quello di Alexander Torshin, il vicegovernatore della Banca Centrale russa, indicate come persone di interesse. Butina lavorava come assistente di Torshin, scrive The Hill. Il Guardian sottolinea che Torshin incontrò Donald Trump Jr per cena alla convention della Nra del 2016 e che l’ex banchiere è dallo scorso aprile oggetto di sanzioni.

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