Fmi: “Allarme giovani, in Eurolandia a rischio povertà”

Una manifestazione di giovani precari che mostrato un cartello con la scritta "80 voglia di lavoro"
Una manifestazione di giovani precari che mostrato un cartello con la scritta "80 voglia di lavoro"

NEW YORK.- Le misure del nuovo governo sul fronte del calo delle tasse e della spesa, ”se attuate in pieno”, rischiano di far diventare il debito dell’Italia insostenibile. L’avvertimento è del Fondo Monetario Internazionale, che si dice preoccupato in generale per i piani di bilancio presentati dai paesi di Eurolandia perchè non rispondono ”adeguatamente alla sfide” all’orizzonte.

Una sfida da affrontare con urgenza a livello europeo è quella dei giovani, la categoria più debole e a rischio povertà. Complici contratti part time e lavoro a tempo determinato, i giovani di Eurolandia faticano a trovare un’occupazione che offra loro garanzie e sicurezze. Anche se la disoccupazione giovanile è in calo, affrontare il problema è – secondo gli ispettori del Fmi – cruciale, soprattutto in quei paesi che vantano i tassi più alti di disoccupazione fra i giovani, quali l’Italia.

Al Belpaese il Fmi indica come priorità proprio una riforma del mercato del lavoro, che potrebbe avere effetti anche sui salari. In Italia sono saliti nel 2017 solo dello 0,4%, l’aumento minore fra le maggiori quattro economie di Eurolandia. Constatando una ripresa ancora forte anche se in rallentamento, nel rapporto sullo stato dell’economia dell’area euro il Fmi invita i paesi europei ad andare avanti sulle riforme e approfittare del momento per risanare i conti pubblici, così da evitare aggiustamenti forti e improvvisi in caso di una frenata della crescita.

Gli stati membri con elevato debito ”dovrebbero aumentare i loro sforzi in termini di aggiustamento di bilancio mentre le condizioni” restano favorevoli, dice il Fmi mettendo in guardia sull’addensarsi di rischi all’orizzonte. Fra questi una guerra commerciale, una Brexit ancora tutta da definire e per la quale ”manca chiarezza” e ”shock politici a livello nazionale”.

Di fronte a queste prospettive ”opache aumenta l’urgenza per un’azione”. Nello scattare la fotografia della ripresa europea, il Fondo osserva progressi sul fronte delle banche, con un calo dei non performing loan nel 2017 di 145 miliardi di euro a 842 miliardi. In Italia sono calati di 70 miliardi. ”La resistenza delle maggiori banche dell’area euro è migliorata, ma restano importanti debolezze”.

Nonostante questo ”molte banche hanno riportato miglioramenti nei livelli e nella qualità di capitale” dice il Fmi, osservando comunque come un aumento brusco e forte dei tassi di interesse potrebbe ”erodere ulteriormente i margini” degli istituti. Ma il Fondo ha fiducia nella Bce e promuove la sua azione e il suo impegno a mantenere i tassi bassi ben oltre la fine del piano di acquisti di asset.

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