Onu, coltivazione della coca aumentata 36% fra il 2015 ed il 2016

Un militare di spalle e una distesa di panetti di coca
Sequestro record di cocaina, 12 tonnellate, in Colombia.

LA PAZ. – La coltivazione della coca è aumentata fra il 2015 ed il 2016 del 36%, e la Colombia continua ad essere il Paese con maggiore presenza di questa attività, seguita da Perù e Bolivia. Lo ha reso noto a La Paz Thierry Rostan, rappresentante dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc).

Presentando il Rapporto mondiale sulle droghe 2018, riferisce l’agenzia di stampa boliviana Abi, Rostan ha precisato che la superficie totale consacrata nel mondo alla coltivazione della coca è di 213.000 ettari. Di essa, 146.000 ettari, ossia il 68,5%, si trovano in Colombia, 43.900 (21%) in Perù, e 23.100 (10%) in Bolivia.

Grazie a questa estensione delle coltivazioni, la produzione mondiale di cocaina “è aumentata del 56% nel periodo 2013-2016”, originata soprattutto in Colombia, leader mondiale del settore. Rostan ha quindi segnalato che la maggior parte del consumo di cocaina, fenomeno in aumento, “si concentra nelle Americhe”.

In questo ambito i consumatori dello stupefacente derivato dalla foglia di coca hanno raggiunto nel 2016 quota 18,2 milioni, “un 7% in più dell’anno precedente”. “Oltre la metà” di questi – ha infine detto – si trovano nel continente americano, ed il 34% risiedono in Nord America.

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