Migranti, Vescovi: “Basta a clima di paura e rifiuto”

Migranti: manifestazione con magliette rosse a Torino
Flash mob con magliette rosse per l'iniziativa lanciata da don Luigi Ciotti, di Libera e Gruppo Abele, copn Arci, Legambiente, Anpi. Un gesto di solidarietà per ricordare i tanti bambini migranti morti in mare e, in generale, chi ha perso la vita nelle traversate. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – “Avvertiamo in maniera inequivocabile che la via per salvare la nostra stessa umanità dalla volgarità e dall’imbarbarimento passa dall’impegno a custodire la vita. Ogni vita. A partire da quella più esposta, umiliata e calpestata”. A parlare sono i vescovi italiani in una nota ufficiale sulla questione dei migranti in cui chiedono a chiare lettere di passare “dalla paura all’accoglienza”.

Parole che arrivano dopo l’appello di uomini e donne di Chiesa, dalle realtà di base legate ai missionari, come padre Alex Zanotelli, fino all’appello di qualche giorno fa, inviato agli stessi vescovi, da un centinaio di persone impegnate nella pastorale, docenti delle università pontificie, suore responsabili di congregazioni religiose, direttori di centri Caritas. Una lettera che sostanzialmente chiedeva forte alla Conferenza Episcopale Italiana di levare la sua voce contro il “razzismo dilagante”.

La Presidenza della Cei assicura: “Rispetto a quanto accade non intendiamo né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto”.

Richiamano l’immagine della profuga salvata in mare: “Gli occhi sbarrati e lo sguardo vitreo di chi si vede sottratto in extremis all’abisso che ha inghiottito altre vite umane sono solo l’ultima immagine di una tragedia alla quale non ci è dato di assuefarci. Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che, mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere, ci chiede di osare la solidarietà, la giustizia e la pace”.

“Come Pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi”, sottolineano i vescovi. “L’appello accorato della Cei sul dovere universale di proteggere e custodire la vita umana non può essere ignorato da quanti hanno responsabilità istituzionali sul tema doloroso e spinoso dei migranti”, commenta la segreteria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

(di Manuela Tulli/ANSA)