Crolla il mito degli integratori, ultima vittima Omega 3

Su un tavolo: salmone, nocciole, uova, olio d'oliva, insalata...
Alimenti con Omega3.

ROMA. – Neppure gli omega 3, probabilmente gli integratori più decantati per il loro possibile effetto positivo sulla salute, si sono salvati dalla ‘scure’ della scienza. L’ultima metanalisi, la revisione degli studi sul tema, operata dalla Cochrane Library, ha trovato benefici minimi dal loro utilizzo: un risultato che ricalca quelli visti recentemente per altri ‘campioni’, dai multivitaminici agli antiossidanti.

Altri studi avevano già riportato simili conclusioni, ma la Cochrane Library ha fatto un lavoro ancora più approfondito, analizzato 79 sperimentazioni randomizzate, che hanno coinvolto 112.059 persone, ricontrollando tutti i dati per verificare l’assenza di parzialità o di errori sistematici. L’assunzione, è la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori, non diminuisce il rischio di morte, e ha un effetto minimo, se non nullo, su quello di malattie cardiovascolari.

Ad esempio, 143 persone dovrebbero assumere supplementi per prevenire che una sviluppi aritmia, e mille dovrebbero aumentare il loro apporto giornaliero di queste sostanze per evitare una singola morte per malattia coronarica o un evento cardiovascolare grave. “Non abbiamo osservato effetti protettivi – afferma il responsabile della ricerca, Lee Hooper -. I ricercatori non sono stati in grado di dimostrare un chiaro beneficio clinico nei disturbi cardiaci”.

Ad un risultato simile era arrivata un’altra metanalisi, stavolta condotta sui supplementi multivitaminici, anche questi molto di moda. L’analisi di 18 studi, per un totale di oltre 2 milioni di individui coinvolti e 12 anni in media di monitoraggio della loro salute, tra sperimentazioni cliniche vere e proprie e studi ‘prospettici’, è stata pubblicata sulla rivista “Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes”.

“Abbiamo valutato in modo meticoloso le evidenze scientifiche disponibili – spiega l’autore del lavoro, Joonseok Kim, della University of Alabama a Birmingham -. Non abbiamo trovato alcun beneficio nell’uso di multivitaminici e minerali per prevenire infarto, ictus e altre cause cardiovascolari di morte”.

Gli studi che hanno sfatato i falsi miti sugli integratori non si fermano qui. C’è chi ha dimostrato ad esempio che gli integratori a base di antiossidanti non sono efficaci nell’aumentare la possibilità di concepire naturalmente. Un’altra ricerca, pubblicata su Jama, ha visto che prendere vitamina D e calcio non preserva gli anziani da fratture.

Il settore, nonostante queste considerazioni, resta florido, con un fatturato per gli oltre 90mila tipi di integratori in commercio che supera i 30 miliardi per gli Usa e i 3 per l’Italia.

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