Alitalia, Toninelli: “Novità a settembre, fiducia nel rilancio”

Aereo dell'Alitalia in primo piano.
Aereo dell'Alitalia in primo piano.

ROMA. – La soluzione del rebus Alitalia potrebbe arrivare a settembre. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli assicura che la sensazione è “positiva” e indica la fine dell’estate come possibile orizzonte da cui poter veder sorgere “delle buone novità” per la compagnia.

Un dossier che il Governo ha riaperto dopo mesi di stallo e su cui ora si trova a dover correre, con davanti la deadline di fine ottobre per la procedura di vendita ma soprattutto di metà dicembre per il rimborso dei 900 milioni di prestito ponte su cui è aperto il faro della Ue.

“Penso che per settembre ci possano essere delle buone novità. La sensazione è positiva. Ma bisogna essere anche molto riservati. E quindi lavoriamo anche un po’ in silenzio”, spiega Toninelli a Radio24, sfoderando comunque un certo ottimismo: “Sono fiducioso e convinto che Alitalia tornerà ad essere un vettore nazionale con manager in grado di farla volare senza buttare milioni e milioni di aerei in leasing, per aerei che sono anche vetusti, e rilanciarla”.

Il ministro non esclude la possibilità di un investimento forte per il rilancio della compagnia (“Penso che ci sia la possibilità”) e ribadisce l’obiettivo di “mantenere la compagnia di bandiera come vettore nazionale che ha i propri interessi in Italia”. Che non significa la nazionalizzazione, ma una strategia per difendere l’italianità, chiarisce Toninelli, che traccia quindi l’identikit dei potenziali partner: investitori che “abbiano come business quello di far volare e che non si disperdano in altri business”.

Alla finestra ci sono ancora le tre compagnie aeree che hanno formalmente presentato un’offerta, Lufthansa, EasyJet e Wizz Air. Di queste la low cost inglese, interpellata dal Corriere della Sera, ribadisce il proprio interesse per una parte di Alitalia, ma resta cauta in attesa di dettagli: “Non abbiamo ancora parlato con il governo e non abbiamo ricevuto alcun messaggio su questo argomento – spiega l’a.d. Johan Lundgren – Dovremmo discutere con loro la proposta e capire a cosa stanno pensando”.

E se per il partner è possibile che la partita venga aperta ad altri interlocutori, per il potenziale soggetto italiano che il Governo vorrebbe con una quota del 51%, invece, gli occhi restano puntati su Cdp e Fs. Maggiori indicazioni su come portare avanti il lavoro nei prossimi mesi comunque sono attese dal prossimo incontro con in commissari straordinari al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in agenda il 27 luglio.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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