Da web a sport, lo svago diventa dipendenza per gli adolescenti

Un ragazzo seduto in una panchina di un parco chino sullo smartphone
Ricerca italiana, a rischio un giovane su cinque

ROMA. – “Vita spericolata” per gli adolescenti italiani, che adottano comportamenti a rischio dipendenza, specie da abitudini patologiche come la pratica sportiva ‘ossessiva’, l’abuso di internet o il gioco (specie online), con le femmine sempre più simili ai maschi per condotte pericolose.

Lo rivela un’indagine svolta presso la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS – Università Cattolica del Sacro Cuore secondo cui oltre il 22% dei giovani (ovvero oltre uno su 5) che frequentano le scuole superiori, senza differenze di genere, ha un rapporto patologico con il Web. Pubblicato sulla rivista “Frontiers in Psychiatry”, lo studio ha coinvolto 996 ragazzi (240 maschi e 756 femmine, età media 16 anni).

Condotta da Marco Di Nicola e coordinata da Luigi Janiri dell’Unita operativa Complessa del Gemelli e Istituto di Psichiatria e Psicologia, la ricerca dimostra anche una relazione tra l’uso problematico di Internet e un peggiore rendimento scolastico. L”abuso’ di Internet è stato rilevato nel 22,1% dei giovani senza differenze tra maschi e femmine.

“Tale fenomeno – spiega l’esperto – è stato valutato con un’intervista e test specifici che esplorano l’impatto dell’uso di Internet sulla quotidianità (scuola, lavoro, rapporti familiari, relazioni interpersonali, durata e qualità del sonno, etc.) e il disagio provato dai giovani quando non possono accedere al Web come vorrebbero. Si tratta di un comportamento altamente disadattivo, anche se non si può parlare ancora di una vera e propria ‘dipendenza’, spiega.

E ancora, il 6,2% del campione, senza differenze di genere, pratica esercizio fisico in maniera eccessiva con ripercussioni negative ad esempio sull’umore quando non ci si può allenare come si vorrebbe. Anche lo sport, quindi, che di per sé è un’attività sana, può assumere risvolti ossessivi con ricadute su corpo e psiche.

“Ad esempio – racconta Di Nicola all’ANSA – ci sono ragazze che utilizzano l’esercizio fisico per compensare l’introito calorico o maschi che arrivano a fare addominali anche tre volte al giorno prima di ogni pasto, un esercizio fisico sostenuto, compulsivo e ritualizzato che sottrae tempo e risorse fisiche e mentali ad aspetti molto importanti della vita di questi giovani”.

Si è visto, inoltre, che la pratica fisica ‘ossessiva’ va a braccetto con altre dipendenze comportamentali, in particolare con l’uso problematico di Internet con la tendenza al gioco, che riguarda il 9,7% degli adolescenti, soprattutto maschi (che hanno modalità di gioco problematiche, con elevato rischio di sviluppare una condizione di gioco d’azzardo patologico, specie online).

Tutto ciò ‘fa male’ al rendimento scolastico: più grave è la problematica del ragazzo, peggiore è il suo rendimento, sottolinea Di Nicola. “Negli ultimi anni abbiamo assistito, tra i giovani italiani, all’abbassarsi dell’età del primo contatto con sostanze d’abuso, all’aumento del poliabuso, di comportamenti quali il binge drinking e la drunkoressia (sottoporsi a restrizione alimentare prima di consumare alcolici, sia per limitare l’introito calorico ed evitare di prendere peso, sia per potenziare gli effetti euforizzanti e disinibenti dell’alcol), nonché dell’uso problematico di Internet e del gioco (prevalentemente online), con un incremento del rischio di sviluppare in età adulta dipendenze patologiche e disturbi psichici”, conclude Janiri.

(di Paola Mariano/ANSA)

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