Il Governo rilancia le riforme, il 26 settembre si parte dal Cnel

I vicepremier Luigi Di Maio (S) e Matteo Salvini (D) durante le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (C) nell'Aula della Camera in vista del consiglio europeo
I vicepremier Luigi Di Maio (S) e Matteo Salvini (D) durante le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (C) nell'Aula della Camera in vista del consiglio europeo. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Il 26 settembre, al Global forum sulla democrazia diretta. Riccardo Fraccaro fissa la data di partenza per la stagione delle riforme costituzionali del governo gialloverde. Tre leggi, per tre interventi: l’abrogazione del Cnel, che sarà una legge di iniziativa del governo, la riduzione del numero dei parlamentari e la riforma dei referendum.

Tre “riforme puntuali”, sottolinea il ministro per i Rapporti con il Parlamento, che consentono di evitare l’errore commesso dai governi precedenti, a partire da Renzi: “Offrire ai cittadini referendum confermativi con troppi argomenti”.

Nella cornice del Global forum che si terrà a Roma a fine settembre con al centro un tema caro ai Cinque stelle come la democrazia diretta, Fraccaro anticiperà i contorni delle tre riforme. Ma, precisa, l’inizio dell’esame delle proposte di legge sulle riforme costituzionali sarà deciso dalla Conferenza dei capigruppo di Camera e Senato, nel rispetto delle prerogative del Parlamento.

Quanto ai contenuti delle riforme, il ministro M5s aveva già tratteggiato nell’audizione in commissione sulle linee programmatiche del suo ministero le priorità su cui intervenire. Dunque, l’abolizione del Cnel, che era già nella riforma Boschi ma è stata affossata dal No al referendum del dicembre 2016. E poi il taglio dei parlamentari: 400 deputati e 200 senatori, contro i 630 deputati e 310 senatori attuali. Infine, le modifiche alle norme sui referendum, con l’introduzione del referendum propositivo e l’eliminazione del quorum per i referendum abrogativi.

“La Costituzione va trattata coi guanti bianchi, con modifiche puntuali”, sottolinea Fraccaro. E torna a ridimensionare le parole di Davide Casaleggio sul superamento del Parlamento: “Ha fatto una previsione globale, futuristica. Noi abbiamo un programma chiaro: il Parlamento è al centro dell’attività del governo e della politica italiana”.

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