Caso Odebrecht: “3,4 milioni in tangenti a funzionari dell’Argentina”

Il palazzo del quartier generale della Odebrecht:
Il palazzo del quartier generale della Odebrecht. (Ansalatina)

ROMA. – Arrestati e diventati collaboratori di giustizia in Brasile, due “doleiros” (rivenditori di dollari al mercato nero) hanno dichiarato che la società brasiliana Odebrecht, coinvolta in uno scandalo internazionale di corruzione, avrebbe utilizzato reti clandestine per trasferire almeno 3,4 milioni di dollari a Buenos Aires tra il 2013 e il 2014. Lo riporta il quotidiano argentino La Nacion.

Per quei due anni, la società di costruzioni brasiliana ha riconosciuto di aver pagato tangenti a funzionari argentini. I doleiros Vinicius Claret Vieira Barreto e Claudio Fernando Barboza de Souza hanno raccontato nello specifico le diverse fasi di queste operazioni finanziarie, realizzate passando attraverso l’Uruguay, fino a quando i soldi non arrivavano a Buenos Aires.

Le testimonianze di Claret e Barboza possono fornire nuovi indizi sul capitolo argentino dell’inchiesta Lava Jato, l’indagine sulla giustizia brasiliana con ramificazioni in una dozzina di Paesi dell’America Latina. Soprannominato “Juca Bala”, Claret è stato arrestato a Maldonado, in Uruguay, il 3 marzo 2017, e poi estradato in Brasile, dove ha confessato i suoi crimini in cambio di uno sconto di pena.

Di fronte ai pm di Rio de Janeiro, Claret ha descritto diverse operazioni. Il 6 dicembre 2011, un pagamento ” per un valore di 200.000 dollari”; il 24 gennaio 2012, altri due pagamenti per 100.000 e 200.000 dollari a nome di “Carlos Estevan Palacio”, che ha identificato come “un dirigente Odebrecht”. Nove mesi dopo, il 29 ottobre 2012, Claret avrebbe realizzato un altro trasferimento del valore di 50.000 dollari, su richiesta di José Alvaro Novis, un noto ‘doleiro’ già arrestato due volte in Brasile (nel 2016 e 2017) per la partecipazione al pagamento di tangenti a politici per conto di Odebrecht e di altre aziende in Brasile.

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