BUENOS AIRES. – Sono cominciati a Buenos Aires, sotto la presidenza argentina, i lavori del G20 Agricoltura che esaminerà numerosi temi fra cui l’agricoltura sostenibile, la gestione delle terre, la perdita e lo spreco degli alimenti e le tecnologie del settore agrozootecnico. Partecipa per l’Italia il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, e del Turismo, Gian Marco Centinaio che ha manifestato all’ANSA il suo proposito di “sottolineare in questo G20 che l’agricoltura è uno dei punti di forza dell’economia mondiale e serve per sfamare”, constatando che “l’agricoltura è quello che noi siamo, perché noi siamo quello che mangiamo”.
Il ministro ha sottolineato che “importantissima è la lotta allo spreco alimentare” e che “è importantissimo il fatto che l’agricoltura serva oggi come oggi anche a rilanciare delle aree rurali soprattutto aree del mondo che in caso contrario sarebbero abbandonate a se stesse e sopratutto sarebbero oggetto di emigrazione”. Quindi, ha spiegato, “i Paesi del G20 devono aiutare le Nazioni che nel mondo vogliono rilanciare, vogliono ripartire e creare anche reddito per permettere agli agricoltori locali di poter iniziare delle attività imprenditoriali”.
Importantissimo segnalare, poi, ha ancora detto, “che noi abbiamo chiesto alla Commissione tecnica, e speriamo di poter avere nelle prossime ore una risposta positiva, di inserire anche il fatto che l’abbinamento agricoltura e turismo è fondamentale”. Siamo convinti, ha concluso, che “anche il turismo serva al rilancio dell’agricoltura e di conseguenza, come detto, è utile per rilanciare aree che in questo momento soffrono anche a causa della crisi economica mondiale”.
I lavori del G20 continueranno fino a sabato quando, nel pomeriggio, la troika dell’organizzazione terrà una conferenza stampa e diffonderà un comunicato finale. Nella sua introduzione ai lavori odierni il ministro dell’Agricoltura argentino, Luis Miguel Etchevehere, ha sostenuto che i Paesi del G20, che “rappresentano il 60% delle terre agricole del mondo e sono responsabili di quasi l’80% del commercio degli alimenti e prodotti agricoli”, cercheranno di “definire un cammino comune nelle loro politiche per moltiplicarne l’impatto, per quanto riguarda l’obiettivo di soddisfare in maniera sostenibile la crescente domanda mondiale di alimentazione”.