Argentina: No ai militari in strada

Nora Cortiñas, una delle fondatrici di Madres Plaza de Mayo, partecipa alle proteste con un cartellone dove appare un NO
Nora Cortiñas, una delle fondatrici di Madres Plaza de Mayo, partecipa alle proteste. (Foto Afp)

BUENOS AIRES. – Pioggia e freddo non hanno scoraggiato le migliaia di persone che, a Buenos Aires, hanno manifestato il loro dissenso verso il decreto del Presidente Macrí che prevede l’utilizzazione delle Forze Armate in compiti di sicurezza interna e di repressione del terrorismo e del narcotraffico. Una decisione che ha riaperto vecchie ferite e fatto riemergere spettri che sembravano sopiti per sempre.

Il ricordo della dittatura che ha falciato un’intera generazione, si parla di circa 30mila scomparsi, è riapparso in tutta la sua drammaticità.

Tre governi diversi, quelli di Alfonsín, Menem e De la Rúa avevano promosso leggi che limitano i compiti delle Forze Armate e restringono il loro ruolo alla difesa dalle aggressioni straniere. Macrí con questo decreto starebbe rompendo un accordo che nessun presidente, in questi ultimi 35 anni di democrazia, ha mai messo in discussione.

Dura e immediata la risposta di sindacati, organizzazioni per i diritti umani, intellettuali e cittadini in generale. Al grido “No alla militarizzazione dell’Argentina” migliaia di persone si sono riunite nella storica Plaza de Mayo e subito dopo davanti al Ministero della Difesa.

Il timore dei manifestanti è che, con questa decisione, Macrí voglia in realtà soffocare future manifestazioni, frutto di un crescente malessere sociale.

Lascia un commento