Le due anime del Brasile

Gente passeggiando in 25 marzo, una delle zone più popolare di Sao Paulo, Brasile.
25 marzo, una delle zone più popolare di Sao Paulo, Brasile. (Foto filipefrazao)

SAO PAOLO. –  Mentre gran parte della popolazione del Brasile, soprattutto tra i rioni più popolari, spera di riportare Lula da Silva alla Presidenza, un altro settore, radicalmente opposto, tifa per il candidato di estrema destra Jair Bolsonaro. Ex paracadutista Bolsonaro non fa mistero della sua passione per le armi, difende la tortura e giustifica la violenza extragiudiziale della polizia.

Il suo discorso populista attecchisce tra quelle persone che sono preoccupate per la crisi economica e stanche della corruzione che ha gettato un’ombra su gran parte della classe politica brasiliana.

Egocentrico e sicuro di sé Bolsonaro non accetta la minima critica e, sebbene in un primo momento avesse mostrato interesse a proporre come vicepresidente l’avvocatessa Janaína Paschoal, ha cambiato parere dopo una sua richiesta di moderazione. Scartata dunque Paschoal, che ha avuto un ruolo importante nell’impeachment che ha allontanato dalla presidenza Dilma Rousseff, ora Bolsonaro sta analizzando la possibilità di offrire la poltrona di vice al primo astronauta brasiliano, Marcos Ponte o al principe Luiz Philippe de Orleans e Braganza, erede della famiglia reale e fondatore del movimento Despierta Brasil, creato per ottenere l’estromissione dal potere della Rousseff.

Eccentricità che farebbero sorridere se non esistesse una reale possibilità di assistere ad ottobre ad un ritorno dell’estrema destra al governo di un paese come il Brasile che ha vissuto una delle più violente e spietate dittature.

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