Ansia per Niki Lauda dopo trapianto di polmoni, è grave

Un primo piano di Niki Lauda, in evidenza le cicatrici sul volto.
Ansia per Niki Lauda dopo il trapianto dei polmoni.

ROMA. – Una nuova, dura sfida per Niki Lauda, il tre volte campione del mondo austriaco di Formula 1 che più di una volta ha visto la morte in faccia, indovinando però sempre finora la sterzata vincente. L’ex ferrarista ha subito a Vienna un trapianto di polmoni nella clinica universitaria Akh, dove era ricoverato da qualche tempo per una non meglio precisata affezione polmonare che lo aveva costretto a interrompere qualche tempo fa una vacanza con la famiglia a Ibiza.

Lauda, attuale presidente onorario del Team Mercedes, aveva disertato le ultime due prove del mondiale di Formula 1, il Gp di Germania a Hockenheim, il 22 luglio, e quello di Ungheria a Budapest, il 29 luglio, ma nulla era trapelato da far destare preoccupare.

Secondo il quotidiano viennese Oesterreich, il patron della compagnia aerea Laudamotion avrebbe sottovalutato i sintomi di un’influenza. Quando le sue condizione sono peggiorate è rientrato in patria con il suo jet privato. Dopo alcuni giorni in rianimazione, le condizioni di Lauda erano migliorate al punto di giustificare il trasferimento in un altro reparto. Oggi per un improvviso peggioramento è stato sottoposto al delicato intervento.

In passato aveva già subito due trapianti di reni, nel 1977 e nel 2005. Secondo la clinica, le condizioni di Lauda sono “critiche”. “Chiediamo rispetto per la privacy della famiglia Lauda, per questo motivo non ci sarà un bollettino ufficiale”, recita un breve comunicato stampa dell’ospedale. Il trapianto è stato eseguito da Walter Klepetko, primario di chirurgia toracica, e Konrad Hoetzenecker. Ora si tratta di attendere per capire se il fisico provato di Lauda saprà ancora una volta reagire.

Sono passati 42 anni dal drammatico incidente del Nuerburgring del 1976, quando la Ferrari del campione del mondo in carica, si incendiò dopo un incidente. Un miracolo, che porta anche il nome dell’italiano Arturo Merzario, strappò il pilota di Maranello alla morte e gli ha concesso tante altre chance, che ha saputo sfruttare appieno, in pista e non solo, vincendo altre gare e altri due titoli mondiali, ancora con la Ferrari nel 1977 e con la McLaren nel 1984.

A quegli anni risale anche la rivalità con il velocissimo britannico James Hunt, che ha ispirato il film di Ron Howard “Rush”, del 2013, uno dei più indovinati sul mondo della Formula 1. Lasciata la carriera da pilota, Lauda ha sfruttato la sua passione per il volo diventando imprenditore del cielo e fondando ben due compagnie aeree.

Nel frattempo, due matrimoni, cinque figli e una vita mai noiosa, col fisico che ogni tanto gli ricorda le antiche battaglie più dei segni delle ustioni che mai ha voluto cancellare. Un’altra cicatrice si è aggiunta oggi, Lauda prova un nuovo sorpasso.

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