Le spese folli di Manafort, l’ex manager di Trump

Un primo piano di Trump affiancato da Manafort
Donald Trump e Paul Manfort

WASHINGTON. – Nel suo atelier preferito di Manhattan spese 900 mila dollari in vestiti nell’arco di cinque anni, e ogni volta che si recava in California si dedicava ad uno shopping altrettanto sfrenato, con camice pagate 1.500 dollari l’una e cravatte che non costavano meno di 950 dollari a pezzo.

Il processo a Paul Manafort regala uno spaccato della vita lussuosa dell’ex manager della campagna presidenziale di Donald Trump, che deve rispondere al momento di frode bancaria ed evasione fiscale, con capi di accusa che gli potrebbero costare molto più cari dei suoi capi di abbigliamento: oltre 100 anni di carcere. Il giudice ha tentato di evitare che lo stile di vita di Manafort venisse utilizzato come argomento nell’ambito del processo, perché “essere ricchi non è un reato”.

Ma per gli uomini del procuratore speciale Robert Mueller che indagano sul Russiagate gli sperperi di Manafort servono a dimostrare come le entrate dell’imputato fossero enormi e come gli acquisti siano di fatto stati effettuati con soldi che sarebbero dovuti finire anche nelle casse dello stato. Soldi che in gran parte sarebbero provenuti dall’ex governo filo-russo dell’Ucraina, da cui Manafort per la sua attività di ‘consulente’ avrebbe ricevuto oltre 60 milioni di euro mai dichiarati.

Così dalle carte dell’accusa emerge come l’ex collaboratore di Trump che in passato aveva lavorato anche per Ronald Reagan, sempre in California comprò una giacca ‘blu coccodrillo’ per 33 mila dollari, un cappotto di camoscio per 18 mila dollari e una giacca di seta da 14 mila dollari, oltre a diversi pantaloni pagati 2.800 dollari al paio.

Una ossessione quella del vestire bene, ma non l’unico lusso. In Virginia, racconta un vecchio vicino, Manafort pur di ottenere l’abitazione che voleva arrivò ad offrire 1,9 milioni di dollari. Intanto Trump premerebbe sui suoi legali per essere ascoltato da Mueller nell’ambito del Russiagate. Il procuratore speciale nelle ultime ore ha offerto la possibilità al presidente di rispondere ad alcune domande anche per iscritto. Ma gli avvocati del tycoon temono che una deposizione di Trump possa trasformarsi in un boomerang.

Lascia un commento