Vuole soldi per la cocaina, uccide l’amica a martellate

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ROMA. – Al culmine di una lite, nata per pochi soldi, avrebbe colpito la donna con cui viveva da alcuni mesi più volte con un piccolo piccone fino a ucciderla. Poi, quando ha realizzato cosa aveva fatto si è costituito ai carabinieri. Omicidio nella notte in un appartamento alla periferia di Roma.

Erano da poco passate le 23 di ieri sera quando tra Emanuele Riggione, autotrasportatore 42enne, ed Elena Panetta, 57enne assistente scolastica in istituto professionale della Capitale, è nata un’accesa discussione perché, secondo quanto ricostruito finora, la donna si sarebbe rifiuta di dare all’uomo i soldi per acquistare altra droga, altra cocaina. In preda a un raptus il 42enne avrebbe preso un cosiddetto ‘malepeggio’ e si è scagliato contro la vittima, più grande di lui di 15 anni. L’ha colpita più volte, anche in testa, non lasciandole scampo. Poi è andato via con la sua macchina.

A dare l’allarme è stato lui stesso. Intorno alle 9.30 Riggione, da alcuni mesi disoccupato e originario di Terracina, si è presentato ai carabinieri della stazione di Latina. “Ho commesso una cosa gravissima” ha detto immediatamente al piantone. “Ho ucciso la mia compagna” avrebbe aggiunto ai carabinieri, spiegando in un secondo momento che si trattava in realtà di un’amica che lo ospitava a casa sua da qualche mese. “L’ho colpita a martellate” avrebbe detto spiegando che l’omicidio si è consumato in un’abitazione in via Corigliano Calabro, nel quartiere Satuario, in zona Appia a Roma.

I carabinieri della compagnia Casilina sono entrati nell’ abitazione al pian terreno con l’ausilio dei vigili del fuoco. All’interno è stato trovato il corpo della donna per terra nel soggiorno che presentava ferite alla testa e sul corpo. In casa è stata trovata anche l’arma del delitto. L’autotrasportatore è stato così arrestato con l’accusa di omicidio aggravato.

Dal racconto dell’uomo, ancora al vaglio dei carabinieri della compagnia di Latina che si occupano del caso, sembra che la lite sia nata a un rifiuto della vittima di dargli soldi per comprare altra cocaina. L’uomo sarebbe uscito dopo il delitto con l’auto della 57enne e, dopo aver vagato diverse ore per Roma, si sarebbe recato nella ‘sua terra’ per farla finita, ma poi ha cambiato idea e ha deciso di costituirsi.

I carabinieri di Roma e Latina hanno effettuato rilievi sia nell’abitazione della vittima sia nell’auto, posta sotto sequestro. Emanuele Riggione è stato interrogato dal pm Valerio De Luca, a cui ha confermato i fatti, e si trova ora nel carcere di Latina.

(di Chiara Acampora/ANSA)