Riapre la A14 a Bologna. Conte dai feriti: “Serve sicurezza”

Il premier Giuseppe Conte visita i feriti dopo il grave incidente di Bologna.
Il premier Giuseppe Conte visita i feriti dopo il grave incidente di Bologna.

BOLOGNA. – Meno di ventiquattr’ore dopo l’incidente che ha provocato una violenta esplosione a Borgo Panigale, sul raccordo A1-A14 di Bologna, il tratto interessato è stato riaperto. Il premier Giuseppe Conte, intanto, ha incontrato, a Cesena e a Bologna, i feriti dell’esplosione invocando un’attenta vigilanza sulla sicurezza.

Il giorno dopo l’incidente è più chiaro il bilancio: un morto e 145 feriti. Quattro di loro, i più gravi, sono ricoverati nei reparti grandi ustionati di Cesena e Parma, ma non sono in pericolo di vita. Una ventina sono ancora al Maggiore di Bologna e in altri ospedali della zona, gli altri sono stati medicati e dimessi.

La vittima si chiamava Andrea Anzolin, aveva 42 anni, abitava a Noventa Vicentina e lavorava per un’impresa veneta di commercio e distribuzione di carburante. Era un autista esperto, che da molti anni guidava mezzi che trasportano materiale infiammabile. Un’inchiesta della Procura di Bologna, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti, cercherà di capire quali siano state le cause dell’incidente. Forse una fatale distrazione, oppure un malore o un colpo di sonno.

Come ha detto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in un’informativa al Senato, il camion sembra non aver frenato. “Rispetto alla dinamica che si è prospettata e realizzata – ha detto Conte, dopo aver sorvolato in elicottero il luogo dell’incidente e aver incontrato i feriti – possiamo ritenerci fortunati: è stato un terribile incidente, ma i feriti sono tutti in via di guarigione”.

Decisivo, per evitare che il bilancio delle vittime fosse ancora più drammatico, è stato il tempestivo intervento di poliziotti e carabinieri, molti dei quali rimasti feriti, che hanno allontanato automobilisti e passanti in quei minuti cruciali che hanno separato l’incidente che ha innescato l’incendio e l’esplosione.

L’incidente, tuttavia, ha riportato all’attenzione il tema della sicurezza delle materie pericolose che viaggiano su strada. “Quel che bisogna fare sempre è vigilare sugli standard di sicurezza: vale per il trasporto su strada, ferroviario, a tutti i i livelli”, ha detto Conte, anche se non servono, secondo il premier, nuove norme, perché quelle in vigore sono efficaci, anche se si può discutere sull’estensione di alcune regole previste per i trasporti eccezionali anche alle materie infiammabili.

I tecnici di Autostrade per l’Italia hanno lavorato tutta la notte per verificare la staticità del ponte che è parzialmente crollato. Dopo le opportune rassicurazioni, attorno alle 9.30 si è deciso di riaprire il raccordo: si procederà, per diversi mesi, su un’unica carreggiata con una singola corsia per direzione di marcia.

Rallentamenti e disagi saranno inevitabili, ma il rischio di tagliare a metà l’Italia, soprattutto in un periodo di esodo per le vacanze, è stato scongiurato. Per riaprire il ponte, come ha detto anche il ministro Toninelli, potrebbero volerci dai tre ai cinque mesi: dipenderà dal fatto se si riusciranno a trovare delle particolari travi di sostegno che dovranno essere acquistate all’estero.

Nei prossimi giorni comincerà anche la conta dei danni: l’esplosione ha incendiato numerose macchine, fatto esplodere i vetri di alcune case che si trovano sotto al ponte crollato e danneggiato alcuni esercizi commerciali della zona.

(Di Leonardo Nesti/ANSA)

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