Dove dimori? (Gv 1, 38)

L'ultima cena vista da Sieger Köder
Sieger Köder, Ultima cena

Rileggendo la chiamata dei primi discepoli nel Vangelo di Giovanni (Gv 1, 35-42), mi viene in mente un versetto del Vangelo di Matteo: «Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore»(Mt 6, 21).

La domanda di Gesù ai primi due discepoli, ci costringe a prendere coscienza dell’oggetto della nostra ricerca. Che cosa cerchiamo? Che cosa ci mette in movimento? Che cosa ci fa uscire dalle nostre case, dalla nostra terra, dai nostri schemi, dalle nostre abitudini? Perché abbiamo deciso di seguire Gesù, di camminare con Lui? Qual è il nostro tesoro e dov’è il nostro cuore?

Spesso mi capita di interrogarmi su ciò che resta di una vita, su ciò che è essenziale, sul tesoro che mi è stato donato, su ciò che desidero! È la vita che mi mette di fronte a queste domande e quotidianamente mi chiede di mettermi in ricerca, di lasciarmi ancora sorprendere da un raggio di sole che mi riscalda sulla riva del mare, da una brezza leggera che mi parla di Dio, dalla Parola di Dio che mi viene a cercare.

«Dove dimori?»(Gv 1, 38), chiedono i due discepoli a Gesù.

«Dov’è il tuo tesoro? Dove abita il tuo cuore?», gli chiedo io questa sera. E mi metto in ascolto della Sua risposta: «Venite e vedrete»(Gv 1, 39). Gesù mi propone di condividere la Sua vita, di camminare con Lui, vuole essere mio amico, condividere con me la giornata.

Ripercorro la mia storia ed è tutta segnata dalla Sua presenza.

La sera dell’Ordinazione i miei amici hanno srotolato uno striscione all’uscita della cattedrale: «Tu sei sacerdote per sempre!». Vi ho letto il riconoscimento di una grazia connessa al sacramento dell’Ordine appena ricevuto (una consacrazione definitiva al Signore) ma anche l’attesa di chi mi vuole bene: «Sii fedele per sempre; ricordati che sei sacerdote per l’eternità; ricordati e ricordaci che appartieni a Gesù per sempre!».

Quella sera è cominciata per me una straordinaria relazione di intimità con il Signore. Stare con Lui è il tesoro, il desiderio più grande del cuore dell’uomo e ogni giorno me ne rendo conto grazie alle persone che incontro, alle esperienze che vivo, ma soprattutto grazie alla celebrazione dell’Eucaristia!

don Gian Luca Rosati

gioiaepace.blogspot.com