Allarme inquinamento a foci e porti, mancano depuratori

Ammasso di rifiuti di plastica
Indagine Goletta, 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiagge

ROMA. – In molte zone d’Italia mancano ancora i depuratori, e la mancata depurazione delle acque di scarico è una delle minacce principali al nostro mare. Quasi metà dei tratti di mare più a rischio, quelli in prossimità di foci, canali, scarichi, porti e centri abitati, risulta inquinato o molto inquinato. E’ quanto emerge dalla campagna 2018 di Goletta Verde, la barca a vela di Legambiente che ogni estate naviga lungo i 7.500 km delle coste italiane per monitorare la salute del Mediterraneo.

Goletta Verde quest’anno è partita il 22 giugno dalla Liguria ed è arrivata nei giorni scorsi in Friuli Venezia Giulia. Durante il viaggio ha compiuti prelievi di acque nei tratti di mare segnalati a rischio inquinamento dalle sezioni locali della ong o dai cittadini del luogo. Gli esami hanno controllato la presenza di contaminazione batterica, da enterococchi intestinali ed Escherichia coli. Solo il 52% dei 261 punti campionati dai tecnici nelle 15 regioni costiere italiane è risultato entro i limiti di legge. Il restante 48% è “fortemente inquinato” (39%) e “inquinato” (9%). Su 149 foci monitorate, 106 (il 71%) sono risultate “fortemente inquinate” (il 61%) e “inquinate” (il 10%).

La causa di questi risultati secondo Legambiente “è sicuramente da attribuire alla mala depurazione, di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese”. L’Unione europea ha condannato per due volte il nostro paese per l’assenza di depuratori, e una terza procedura di infrazione è in corso. Gli impianti mancano soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania.

Per il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, “la mala depurazione è un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza, visto che siamo anche stati condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola”.

Goletta Verde nel suo viaggio ha presentato esposti alle Capitanerie di Porto per 45 località fortemente inquinate. L’imbarcazione ha scoperto che, su 8 punti interdetti alla balneazione, solo 1 aveva i cartelli di divieto, e in 6 c’era gente che faceva il bagno.

Durante la campagna sono stati tenuti dei “trash mob”, flash mob sulle spiagge per sensibilizzare i bagnanti sull’inquinamento del mare da plastica. Quest’anno i volontari di Legambiente hanno ripulito 78 spiagge e hanno trovato una media di 620 rifiuti ogni 100 metri, all’80% di plastica.

La Goletta Verde ha controllato anche le cosiddette “acque abbandonate”, i tratti di mare non controllati dagli enti pubblici perché non usati per la balneazione. Il 64% di questi è risultato inquinato o fortemente inquinato.

(di Stefano Secondino/ANSA)