Estati sempre più torride fino al 2022

Termometro con massima temperatura
Estati sempre più torride fino al 2022

ROMA. – Ci aspettano altre quattro estati torride come quella del 2018, fino al 2022. Lo indica un nuovo metodo per la previsione delle temperature, basato sul confronto fra il clima del passato e le condizioni attuali. Il sistema elabora i calcoli in meno di un secondo e utilizza un pc portatile anziché i supercomputer, che sono indispensabili per gli attuali sistemi di previsioni meteo. Questo aprirebbe la possibilità di prevedere il meteo in tempo reale usando il pc.

Descritto sulla rivista Nature Communications, si deve a Florian Sévellec, del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica francese (Cnrs), dell’università francese di Brest e della britannica di Southampton e Sybren Drijfhout, dell’Istituto di Meteorologia dei Paesi Bassi.

“Sono tante le ricerche recenti che cercano di capire il trend delle temperature dei prossimi anni e che vanno in una direzione o nell’altra, ma è decisamente probabile che le prossime estati saranno molto calde, perché stiamo vivendo un periodo in cui le temperature medie climatiche stanno aumentando, basti pensare alle estati del 2003, 2012, 2015 e 2017” ha detto all’ANSA il meteorologo Andrea Giuliacci, del Centro Epson Meteo.

Per prevedere l’andamento climatico futuro, la tecnica non utilizza le simulazioni del comportamento dell’atmosfera, usate tradizionalmente nelle previsioni meteo, ma applica un metodo statistico che esamina le condizioni climatiche degli ultimi 150 anni per trovare “analoghi” delle attuali condizioni. In questo modo, per analogia, si deducono le possibilità future. In base a ciò il metodo prevede che la temperatura media dell’atmosfera potrebbe essere più alta della norma nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022.

Il metodo, secondo Giuliacci, è simile a quello usato “fino a qualche anno fa per prevedere il comportamento di un uragano, che era basato sul confronto con gli uragani del passato, che si erano formati nella stessa zona”. Fino a 10-15 anni fa, “questo metodo, funzionava meglio delle simulazioni, ma negli ultimi 10 anni la potenza di calcolo è migliorata e le simulazioni al computer sul comportamento degli uragani hanno superato questo metodo”.

Anche nel caso delle previsioni delle temperature, secondo l’esperto, “lo strumento migliore è rappresentato dalle simulazioni e il nuovo metodo potrebbe essere complementare, ma non sostitutivo, dei modelli attuali”. Questo perché, per prevedere il clima futuro, “confrontare la situazione attuale con il passato ha un senso, poiché certi schemi tendono a volte a ripetersi, ma questo non significa che poi andrà davvero così”.

(di Monica Nardone/ANSA)

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