Crollo ponteggi Genova, Di Pietro: “I controlli spettano al Mit”

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ROMA. – La responsabilità dei controlli sul ponte Morandi crollato a Genova “spettava al Mit”. Non ha dubbi Antonio Di Pietro, ex magistrato e soprattutto ex ministro delle Infrastrutture proprio all’epoca della firma del contratto di concessione nel 2007, documento rispetto al quale nel 2013 fu fatto un atto aggiuntivo che trasferiva al ministero il compito dei controlli.

“All’interno del Ministero Infrastrutture e trasporti dal 2013 esiste una specifica Struttura di vigilanza del sistema autostradale e delle concessionarie autostradali: lo prevede il contratto di concessione”, va ripetendo, infatti, in queste ore Di Pietro.

Nel corso della trasmissione In Onda, su La7, l’ex ministro ha fatto parlare le carte: “L’articolo 28 – ha spiegato tenendo tra le mani il contratto – prevede che ‘il concedente vigila affinché i lavori di adeguamento sulle autostrade siano eseguiti a perfetta regola d’arte, vigila sui lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria e sui ripristini, visita e assiste ai lavori, può eseguire prove, esperimenti, misurazioni, saggi e quant’altro per accertare il buon andamento dei lavori stessi’. Quindi era stato previsto già dal 2007 il controllo su tutto ciò che faceva e non faceva il sistema autostradale italiano”.

La concessione pluriennale con Autostrade, ha spiegato Di Pietro, fu fatta dall’Anas il 12 ottobre 2007 “quando io ero ministro sotto mia supervisione”. E nel contratto fu introdotto uno specifico capitolo che stabiliva controlli a carico di Anas. Controlli che poi “dal 2013 quando fu fatta un’apposita struttura, la Struttura di vigilanza sulle concessione autostradali, passò sotto il ministero”.

Quindi, “prima l’Anas dal 2007 e poi dal 2013 la struttura in capo al Mit deve occuparsi sia dei lavori di ripristino sia della manutenzione ordinaria e straordinaria”. Un aspetto che, secondo l’ex ministro, incide anche sulle ipotesi di revoca della concessione di cui si parla in queste ore: “Prima di dire che anche il governo sia parte offesa, bisogna vedere cosa diceva la concessione. Dal 2013 il ministero doveva occuparsi dei controlli al posto dell’Anas. E’ stato previsto che ci fosse il personale sufficiente per farlo? Penso proprio di no”, ha concluso.

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