Sassi sull’acqua

La panoramica di un lago con uno scorcio della riva
Sulla riva del lago..

Sulla riva del lago un bambino e suo padre scelgono delle pietre.

L’uomo ne lancia una e insieme la guardano saltare sull’acqua.

Il padre ripete il gesto diverse volte sotto lo sguardo ammirato del figlio.

Poi raccoglie una pietra, la mette in mano al bambino e accompagna il suo braccio nel lancio. Il bimbo vede la pietra che si allontana scivolando sul pelo dell’acqua e si meraviglia del piccolo prodigio compiuto dalla sua mano.

Incoraggiato dal padre, ci prova da solo ma la pietra non fa che un paio di salti.

S’incamminano di nuovo lungo la riva alla ricerca di altre pietre.

Il bambino valuta attentamente la forma di ogni sasso, si china a raccoglierlo, lo soppesa un po’ sulla mano, alza la testa e con gli occhi chiede fiducioso a suo padre di aiutarlo nel lancio. Il sasso saltella leggero sull’acqua…

A ogni salto il bambino sorride stupito e, anche se non sa spiegarsi ciò che accade, è contento di quel che vede.

Da lontano osservo la scena e penso al cammino del cristiano.

Una volta incontrato il Signore, siamo un po’ come quel bambino: cerchiamo di scorgere nella nostra vita quotidiana la Sua Presenza e quando ci accorgiamo del Suo passaggio, subito accorriamo gioiosi per mettere generosamente a Sua disposizione quei talenti che ci ha donato.

Come quel bambino, noi intuiamo la bellezza di ciò che vediamo e rimaniamo stupiti di fronte all’amore del Signore Gesù che «svuotò se stesso assumendo una condizione di servo» (Fil 2, 6-7) ediventando simile a noi,  ma la via dell’amore richiede fiducia, sacrificio, fedeltà, umiltà, pazienza,…

Ogni volta che, presi dalle cose da fare, distogliamo lo sguardo da Lui, non siamo più capaci di saltare sull’acqua e il nostro peso ci fa inevitabilmente affondare… (Mt 14, 22-33). Noi cristiani abbiamo bisogno di camminare quotidianamente con il Maestro, non basta dire il nostrouna volta; occorre prendere la croce ogni giorno e seguirlo, imparando da Lui che si fece «obbediente fino alla morte e a una morte di croce»(Fil 2, 8).

È allora che diventiamo testimoni di autentici miracoli: la nostra vita nelle Sue mani risplende del Suo amore e diventa motivo di gioia per noi e per i fratelli!

don Gian Luca Rosati

gioiaepace.blogspot.com