Dalla Davis ai Giochi, lo sport sempre più “americano”

Nella foto Barazzutti e Fognini seduto al tavolo della conferenza stampa.
Nella foto Barazzutti e Fognini: "Nuovo format? Non mi piace"

ROMA. – Modernità, appeal televisivo e ritorno economico. E’ in nome di questi imperativi che il mondo dello sport sta cambiando pelle per “entrare nel 21/o secolo”. Il virgolettato è degli organizzatori della Coppa Davis, che hanno presentato il nuovo format della manifestazione, una delle più antiche del panorama sportivo.

Dopo aver resistito per oltre un secolo, sempre più compresso in un calendario che non dà tregua ai giocatori e non ammette ‘perdite di tempo’, alla fine si è dovuto adeguare, allineandosi ai tanti grandi eventi – dalle Olimpiadi ai Mondiali di calcio e di Formula 1, solo per citare i principali – che sono sempre più lanciati sulla strada dell’innovazione e del cambiamento, nel nome dell’audience.

Allora addio ai cinque set, alle trasferte intercontinentali, alle ‘tre giorni’ interminabili, e sotto con un ventaglio di novità che, inevitabilmente, stravolge l’antico format. Chi avrà ragione? Nel dubbio, l’International tennis federation (Itf) ha convenuto con la società proponente, il gruppo Kosmos, di poter rescindere il contratto se gli obiettivi di audience, pubblico e top player non dovessero essere raggiunti.

Il fatto curioso è che a proporre la rivoluzione sia stato la stella del Barcellona Gerard Piquè, che del gruppo Kosmos è fondatore, e non quegli statunitensi che a suon di dollari ed entusiasmo stanno imponendo il loro stile sullo sport mondiale. E’ il caso della Formula 1, che dopo decenni di gestione Ecclestone, attenta ai denari ma anche alla tradizione, si è gettata nelle braccia di Liberty Media.

Sparite le ‘ombrelline’, i team storici tentano di resistere ad una deriva che in nome dello spettacolo vorrebbe equilibrare le forze in pista, ma bisognerà tenere conto anche dei nuovi totem – audience, social network, interconnettività – per restare sulla strada dello sviluppo.

L’innovazione in Davis delle Finals’ – che vedrà concentrate in una sola settimana 18 nazionali -, segue un po’ il percorso dei grandi eventi calcistici, come gli Europei e i Mondiali, che negli anni coinvolgono nella fase decisiva sempre più squadre. La coppa del Mondo 2026 sarà a 48 squadre, quasi un quarto del totale delle nazionali esistenti, e nel 2022, per la prima volta, il Mondiale si disputerà in inverno pur di disputarlo in Qatar.

Una tendenza al gigantismo, all’occupare ogni minimo spazio disponibile e ‘vendibile’, a coinvolgere sempre più persone che ha investito anche i Giochi olimpici, pronti ad accogliere sempre nuovi sport e specialità, in primis le gare a coppie miste. Presto, già se ne parla, potrebbero entrare nel programma olimpico anche gli e-sport. Dalla tv, al pc agli smartphone, la tecnologia corre e lo sport insegue.

Lascia un commento