Facebook e Twitter bloccano profili. Dem: “Tentato attacco hacker”

Schermo gigante con il logo di Twitter in un salone della Borsa.
Facebook e Twitter bloccano profili. (ANSA/AP Photo/Richard Drew, File) [CopyrightNotice: Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.]

WASHINGTON. – Allarme altissimo in vista del voto di midterm negli Stati Uniti con lo spettro della manipolazione via social network che continua ad aleggiare mobilitando Facebook e Twitter e il rischio di nuove azioni di hacker, sempre più concreto dopo la denuncia di un recente tentativo ai danni dei democratici. Facebook e Twitter, come promesso, fanno scudo per arginare la minaccia e rimuovono centinaia di pagine e profili sospetti, denunciando che tentativi di interferenze continuano ad essere lanciati da Mosca ma anche dall’Iran.

Ma non basta: passano poche ore ed emerge che solo ieri i democratici hanno allertato l’Fbi su un tentativo di hackeraggio del loro database elettorale, due anni dopo l’intrusione attribuita a russi che portò alla diffusione di migliaia di email. Un tentativo che risulta fallito e la cui origine non è ancora nota, ma che fa scattare l”allarme rosso’.

Facebook per primo ha annunciato di aver rimosso 652 fra pagine, gruppi e profili con attività sospette. A ruota è seguito Twitter, che ha sospeso 284 account con il sospetto di “manipolazioni coordinate”. Anche in questo caso, molti sembrano essere originati in Iran.

Si tratta in parte di un’azione preventiva ma i social network non intendono evidentemente più correre alcun rischio: Facebook ha infatti affermato di non aver ancora concluso appieno le analisi e le verifiche del materiale considerato sospetto e non ha fornito dettagli sulle eventuali motivazioni individuate alla base dei comportamenti giudicati a rischio. Ha però rivelato di aver informato il governo degli Stati Uniti e quello britannico, oltre a contattare nello specifico il dipartimento Usa del Tesoro e il dipartimento di Stato alla luce delle sanzioni al momento imposte all’Iran.

“C’è molto che ancora non sappiamo”, ha detto il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg. Si sa però che la decisione di rimuovere pagine e account è frutto di quattro inchieste, tre riguardanti l’Iran e una la Russia. In un caso ha riguardato un gruppo denominato ‘Liberty Front Press’ cui fanno capo diversi account su Facebook e Instagram con circa 155mila follower.

Il gruppo, ha affermato Facebook, stando alle registrazioni del sito e agli indirizzi IP e degli amministratori risultava legato a media di Stato iraniani, con i primi account creati nel 2013 e con contenuti su Medio Oriente, Regno Unito e Usa. Dalle analisi condotte non sembra che l’obiettivo fosse influenzare le elezioni di midterm, sebbene “non si esclude che tentativi in questo senso possano essere stati fatti”.

Altri due gruppi sono stati segnalati con legami con l’Iran, mentre un quarto – che avrebbe tentato di influenzare l’opinione pubblica su Siria e Ucraina – era in qualche modo ricollegabile all’intelligence militare russa. E’ però la scoperta denunciata dal Democratic National Committee – di una pagina di login del DNC risultata un ‘fake’ creata per indurre individui a indicare i propri username e password – che torna a nutrire i timori di vulnerabilità proprio mentre ci si avvia verso una nu0ove intensa stagione elettorale: “Questo tentativo è una prova ulteriore che la minaccia continua mentre ci avviamo verso le elezioni di midterm e che dobbiamo rimanere vigili per prevenire attacchi futuri”, ha affermato il responsabile per la sicurezza del Democratic National Committee, Bob Lord.

Lascia un commento