Assalto a Ceuta, oltre cento migranti passano il muro

Due agenti donne assistono un migrante semi-svenuto
Feriti sette agenti della Guardia Civil. (ANSA)

ROMA. – Ci hanno provato in 300, ci sono riusciti in poco più di 100 a superare quella barriera di filo spinato alta sette metri che divide l’enclave spagnola di Ceuta dal territorio marocchino, l’Europa dall’Africa. L’assalto dei migranti subsahariani è iniziato questa mattina verso le nove e subito la disperazione è diventata violenza: si sono arrampicati sulla rete, qualcuno l’ha tagliata con le cesoie, hanno gettato acido, escrementi, calce viva contro i pochi poliziotti di pattuglia e poi, una volta in territorio spagnolo, si sono inginocchiati in un gesto liberatorio. Qualcuno si è avvolto nella bandiera azzurra con le stelle dell’Europa che aveva portato con sè.

Sette agenti e alcuni migranti sono rimasti feriti, secondo fonti dell’Associazione Unificata della Guardia Civil citate dal quotidiano El Pais. “Boza, Boza (vittoria, vittoria)”, hanno gridato i migranti nella lingua dei fulani, etnia nomade dell’Africa occidentale, mentre si dirigevano di corsa verso il Centro di prima accoglienza e qualche passante in strada dava loro acqua e cibo. Altri 116 migranti, tutti uomini, che devono essere ospitati nella struttura, sovraffollata e vicina al collasso.

E’ il secondo massiccio assalto all’enclave di Ceuta in meno di un mese. Il 26 luglio, dopo violenti scontri con la polizia, sono riusciti in 602 a sfondare la barriera nello stesso punto, Finca Berrocal, dove diverse curve nel percorso della rete creano angoli morti che complicano il controllo delle telecamere di sicurezza. E ora il Centro di prima accoglienza, che ha 512 posti, ospita 1.200 persone che diventeranno 1.300 con gli ultimi migranti. E’ già previsto per domani lo spostamento di un’ottantina di migranti, ma la capienza è al limite, come le condizioni di vita.

L’assalto è stato improvviso, anche perché è il giorno in cui in Marocco si celebra Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio per i musulmani e che, anche a Ceuta, è festivo. A controllare gli 8,4 chilometri del ‘confine’ c’erano, secondo la Guardia Civil, solo una decina di agenti. Ma, comunque, un assalto non inaspettato: dalla parte marocchina della recinzione in migliaia attendono il momento di tentare di forzare il passaggio.

Alla polizia “che sta affrontando in maniera esemplare la sfida migratoria” e ai feriti ha espresso solidarietà il premier spagnolo Pedro Sanchez che, in un tweet, ha tenuto a sottolineare che il “Governo lavora per il dialogo e la cooperazione con i Paesi di origine e transito e per una gestione comune, efficiente e umanitaria delle migrazioni”.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)

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